EXPO 2015 – Not in my land (2011 – Estonia) documentario di Alyona Surzhikova e Sergey Trofimov è il fil rouge che ci riporta alla scommessa radicale di Expo 2015 espressa nella domanda: È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?
Alyona Surzhikova e Sergey Trofimov nel documentario Not My Land, affrontano il problema posto dall’espansione infrastrutturale in Estonia e la comunità di outsider etnici, che nelle aree un tempo ai margini dello sviluppo, coltivano i propri orti. Così, in un paese che sorge sulle macerie di una ex superpotenza, gli echi del passato irrisolto emergono proprio nel bel mezzo di un orto.
Gli orti estoni sono sopravvissuti alla Guerra fredda, alla Perestrojka, alla caduta del muro di Berlino e all’ingresso del Paese nell’euro, ma non riusciranno a sopravvivere all’espansione dell’aeroporto locale.
Il film racconta delle generazioni vecchie e nuove, dei mille passaporti estoni, ucraini, russi (o non pervenuti) tenuti in tasca da chi rischia di trovarsi privato della propria fonte di sostentamento.
Le domande che accompagnano la visione del documentario sono quelle sulle grandi commesse internazionali, sui rapporti tra superpotenze economiche, sulla disuguaglianza delle condizioni di lavoro.