Questa primavera e fino alla prima estate, un vero giro di mostre di grande interesse non solo strettamente culturale, ma anche di piacevolezza per un visitatore non proprio esperto di arte.
Inizierei con Carpaccio – Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria – L’autunno magico di un maestro (catalogo edito da Marsilio, 30 euro) a palazzo Sarcinelli di Conegliano, aperta fino al 28 giugno. Il curatore Giandomenico Romanelli, riprende un discorso iniziato nel 1963 nella grande mostra a Palazzo Ducale a Venezia, e, attraverso una cinquantina di opere, alcune inedite come Padre Eterno fra Cherubini da Sirtori (Lecce), presenta al grande pubblico quei due artisti che erano l’espressione fervida e attiva, insieme con Gentile Bellini, Basaiti ed altri interpreti, della ricca borghesia veneziana che nel XVI secolo era il mondo raffinato ed elegante che dominava tutte le vie del Mediterraneo, unico baluardo contro il non ancora esausto avanzare delle feluche ottomane.
A seguire quattro mostre dedicate al 900, il secolo breve che sviluppò al massimo grado i semi gettati dalla rivoluzione artistica francese e germanica del XIX secolo.
A Genova, in Palazzo Ducale Da Kirchner a Nolde – Espressionismo tedesco 1905-1913 a cura di Magdalena M. Moeller e Stefano Zuffi (catalogo edito da Skira, 34.50 €): il movimento Di Brücke, nato a Dresda nel 1905, rivoluziona il modo di fare arte, per mezzo del colore e con un inconfondibile, energico tratto grafico, documentato in questa mostra genovese con ben 140 opere che permettono di vedere in diretta quasi tutti i dipinti prototipi del movimento che si scioglierà nel 1913. La mostra chiude il 12 luglio.
A Torino, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, fino al 19 luglio: Modigliani e la bohème di Parigi (catalogo edito da Skira, 44 euro) a cura di Jean-Michel Bouhours. Attraverso una novantina di opere di Modigliani confrontate con quelle di Brancusi, van Dongen, Chagall, Utrillo, Dufy, Soutine e gli artisti rivoluzionari del cubismo da Picasso a Zadkine e al più importante rappresentante della colonia italiana a Parigi, Gino Severini, il curatore permette di rivivere gli anni della capitale mondiale dell’arte nuova quale fu, appunto, la capitale francese.
A Roma nelle Scuderie del Quirinale, fino al 21 giugno Matisse arabesque (catalogo edito da Skira, 38 euro in libreria, 32 euro in mostra) a cura di Ester Coen: oltre cento opere di Matisse, con alcuni dei più famosi capolavori affiancati da manufatti originali afferenti alle culture da cui l’artista fu ammaliato, documentano come l’universo gioiosamente decorativo di Matisse si vede riflesso nelle sue fonti a cominciare da quelle nord-africane e medio.orientali, fino a giungere a Cina e Giappone: un arabesque intrigante che illustrerà l’importanza del recupero del primitivismo nell’arte del ventesimo secolo.
Infine nelle sale della fondazione Magnani Rocca di Traversetolo (nella campagna parmense): Roma 900 (catalogo Silavana Editoriale, 30 euro) le più belle opere delle Collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale. Potrete così vedere de Chirico, Guttuso, Capogrossi, Balla, Casorati, Sironi, Carrà, Mafai, Scipione e scoprire la centralità di Roma nella ricerca artistica negli anni della prima metà del ventesimo secolo, fra futurismo, ritorno all’ordine e nuovo romanticismo. La mostra curata da Maria Catalano, Federica Pirani e Stefano Roffi resterà aperta fino al 5 luglio
All’Accademia Carrara di Bergamo Palma il Vecchio – Lo sguardo della bellezza a cura di Giovanni C.F. Villa: di questa mostra, eccezionale per le novità, vorrei poterne scrivere una prossima volta.
Francesco Butturini