EXPO 2015 – A Jiro Ono, alla sua ricerca della perfezione nell’arte del sushi e alla questione già aperta sulla sua eredità artistica è dedicato il documentario Jiro Dreams of Sushi, Jiro sogna il sushi (USA/Giappone, 2011 – col. – 81’), diretto dal semiesordiente David Gelb.
Il film offre interessanti spunti di riflessione sul significato che può assumere il cibo una volta liberato dalla sua funzione primaria. Superata la necessità di nutrire il corpo diviene infatti nutrimento per l’anima, investimento emotivo che parla della cultura di un popolo. Ebbene sì stiamo parlando di arte.
Jiro Dreams of Sushi è la storia dell’anziano Jiro Ono, considerato da molti il miglior chef di sushi del mondo. Il suo ristorante, 10 posti in tutto, seminascosto all’interno di una stazione della metro di Tokyo ha ricevuto ben tre stelle Michelin, ma lui è convinto di non aver ancora raggiunto la perfezione, ha dichiarato infatti, che «nessuno sa cosa sia il top» e di conseguenza vive per il suo lavoro. Molto più di una passione. Essere un visionario del sushi, è questa la sua vocazione. Ma è anche l’affermazione della propria identità culturale attraverso il cibo.
Questo è un viaggio, dal sapore squisito e delicato, all’interno dell’universo culinario e filosofico di Jiro che si considera uno “shokunin”, ovvero un artigiano dalle capacità straordinarie che dedica la sua vita a compiacere il popolo attraverso la sua arte.
È un film di rara poesia che vi terrà incollati allo schermo per la bellezza delle sue immagini, date uno sguardo al trailer e sono certa che concorderete con me.
Vi avverto, la visione del film provoca effetti collaterali: fa venire un’incredibile voglia di mangiare sushi!
Cinzia Inguanta
Per vedere il film vi consiglio di ricorrere allo streaming oppure potete noleggiarlo al COE scrivendo a: coemilano@coeweb.org.

Nasce a Firenze il 4 giugno 1961, sposata con Giuliano, due figli: Giuseppe e Mariagiulia. Alcuni grandi amori: la lettura, il cinema, il disegno, la fotografia, la cucina, i cinici, le menti complicate e le cause perse. Dopo la maturità scientifica, s’iscrive al corso di laurea in medicina e chirurgia per poi diplomarsi in design all’Accademia di Belle Arti Cignaroli. Nel 2009 s’iscrive alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Giornalista pubblicista dirige Radio Popolare Verona, già direttrice del magazine online Verona-IN con il quale continua a collaborare coordinando la redazione spettacoli e scrivendo di libri. Nel 2006 ha curato la pubblicazione di La Chiesa di Verona in Sinodo e di Il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, nel 2007 di Nel segno della continuità. Nel 2011 l’esordio letterario con la pubblicazione del suo primo romanzo Bianca per la casa editrice Bonaccorso. Alcune sue poesie sono pubblicate nel 2° volume della Raccolta di Poesie del Simposio permanente dei poeti veronesi (dicembre 2011), altre sono pubblicate nella sezione Opere Inedite sul blog dedicato alla poesia di Rainews. cinzia.inguanta@email.it
