EXPO 2015 – Proseguiamo il cammino di riflessione in vista di Expo 2015 con il documentario Have You Seen the Arana? (Avete visto l’arana?) di Sunanda Bhat (India – 2012 – col. – 74 min.).
Sunanda Bath, documentarista di Bangalore, ci porta nella regione del Kerala, nel sud dell’India e partendo alla ricerca di una lucertola in via di estinzione, l’arana, considerata dagli indigeni come la dea custode delle piante, ne scopriamo il fragile ecosistema. Il Kerala, è uno dei luoghi del pianeta con maggiore biodiversità. L’armonioso rapporto tra l’uomo e la natura, le famiglie che coltivano diverse specie di riso e ne conservano i semi, le donne guaritrici che raccolgono piante officinali: tutte queste tradizioni sono messe seriamente a rischio dai rapidi cambiamenti imposti dallo “sviluppo”.
La documentarista utilizza la metafora della progressiva scomparsa del rettile per proporci un viaggio intenso nel distretto di Wayanad, dove le comunità native stanno vivendo con disagio gli effetti di un cambiamento troppo veloce, impattante che in nome dello “sviluppo” introduce l’uso di fertilizzanti e pesticidi e promuove la costruzione di resort che portano turisti e quindi guadagni, ma anche plastica e inquinamento lungo il fiume. La ricerca dell’arana, è appunto l’immagine della scomparsa di quella che era una vita semplice in piena armonia con la natura.
Il film esorta a riflettere sul nostro atteggiamento verso la natura utilizzando tre storie di vita: una guaritrice preoccupata per la scomparsa delle piante medicinali; un coltivatore che ha investito tutti i suoi averi nella coltivazione dello zenzero e che trova difficile recuperare il capitale per il crollo dei prezzi sul mercato; un tradizionale coltivatore di riso molto orgoglioso della sua eredità di conoscenze, ma con una vita simile a quella di una scimmia che salta da un albero all’altro per la sopravvivenza anche a lui infatti tocca saltare da una coltura all’altra.
Il documentario denuncia il cambiamento degli ultimi tempi, che favorisce lo sviluppo della monocultura, poco utile all’alimentazione della popolazione del posto e realizzata solo in vista dell’esportazione. L’attività agricola va in crisi quando un progressivo e devastante ribasso dei prezzi provoca fallimenti a catena e un tragico e conseguente numero di suicidi tra gli agricoltori.
Uno dei pregi di Have You Seen the Arana? è l’assoluta naturalezza che traspare dalla pellicola. Durante le riprese non è stato operato nessun intervento per dare spazio alla piena libertà dei protagonisti: le persone e la natura. La regista ha impiegato cinque anni per la realizzazione del documentario e ha percorso i luoghi viaggiando in autobus, sfruttando l’occasione di vivere il paesaggio nella sua diversità e tessendo rapporti diretti con la gente del luogo, come risulta con evidenza dalle sequenze.
L’impostazione quasi narrativa dell’opera, una fotografia preziosa e paziente e la volontà di raccontare storie senza sensazionalismo rendono questo documentario un vero e proprio gioiello tanto che DearCinema lo ha indicato come uno tra i dieci migliori documentari indiani per il 2013. Non vederlo sarebbe davvero un peccato.
Cinzia Inguanta
Per vedere il film vi consiglio di ricorrere allo streaming oppure potete noleggiarlo al COE scrivendo a: coemilano@coeweb.org.

Nasce a Firenze il 4 giugno 1961, sposata con Giuliano, due figli: Giuseppe e Mariagiulia. Alcuni grandi amori: la lettura, il cinema, il disegno, la fotografia, la cucina, i cinici, le menti complicate e le cause perse. Dopo la maturità scientifica, s’iscrive al corso di laurea in medicina e chirurgia per poi diplomarsi in design all’Accademia di Belle Arti Cignaroli. Nel 2009 s’iscrive alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Giornalista pubblicista dirige Radio Popolare Verona, già direttrice del magazine online Verona-IN con il quale continua a collaborare coordinando la redazione spettacoli e scrivendo di libri. Nel 2006 ha curato la pubblicazione di La Chiesa di Verona in Sinodo e di Il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, nel 2007 di Nel segno della continuità. Nel 2011 l’esordio letterario con la pubblicazione del suo primo romanzo Bianca per la casa editrice Bonaccorso. Alcune sue poesie sono pubblicate nel 2° volume della Raccolta di Poesie del Simposio permanente dei poeti veronesi (dicembre 2011), altre sono pubblicate nella sezione Opere Inedite sul blog dedicato alla poesia di Rainews. cinzia.inguanta@email.it
