Un’assemblea pubblica per illustrare problematiche e soluzioni possibili per un problema pesante, nato da un progetto sbagliato
Ripetutamente protagonista in negativo della cronaca cittadina, il rifacimento di Corso Milano anziché dare sollievo alle questioni aperte di vivibilità della intera terza circoscrizione, che conta quasi 60 mila abitanti, pari a quelli di una media città italiana, ha aggravato l’aspetto della sicurezza per gli utenti di questa arteria, sia motorizzati, che pedoni; solo per i ciclisti il problema è stato parzialmente risolto, lasciando comunque aperte criticità molto ampie.
Queste le tesi sviluppate dall’architetto Luigi Lazzarelli e dall’urbanista Giulio Saturni che, all’appuntamento organizzato dal locale circolo del Partito democratico, hanno poi presentato le loro controproposte: creazione di percorsi alternativi, con una serie di sistemazioni viabilistiche su arterie minori, per un costo totale di circa dieci milioni di euro, da investire nel corso di cinque anni. E’ stato fatto rilevare che già quarant’anni fa c’era l’idea che si dovesse creare una serie di varianti alla concezione di un unico asse di penetrazione viabilistica da ovest verso la città. Ora è impellente la realizzazione di questa diversificazione.
Si è sottolineato anche che il Comune di Verona ha aperto 99 schede di interventi edificativi, senza peraltro disporre del Piano Urbano di Mobilità; sicuramente questo porterà più traffico ancora, senza avere chiaro quanto queste nuove abitazioni ed attività incideranno sulla viabilità e senza aver valutato la necessità di nuovi servizi.
Numerosa e interessata la partecipazione dei cittadini della zona che hanno avanzato proposte integrative e illustrato le loro aspettative. A questo proposito Saturni ha parlato di quanto realizzato dal Comune di Feltre che, anziché operare con decisioni amministrative calate dall’alto, ha preferito coinvolgere i cittadini in un forum dove un’equipe di professionisti ha presentato gli scenari possibili per rivedere l’assetto viabilistico del loro tessuto urbano; con modelli computerizzati si è così potuto operare scelte avvedute e condivise. Costo dell’operazione circa 20.000 euro.
L.D.