L’associazione Isolina insieme all’attrice hanno trattato il tema del femminicidio
“I processi penali per violenza contro le donne: la presenza delle associazioni contro il femminicidio” è questo il titolo dell’incontro con Lella Costa tenutosi ieri al Polo Zanotto organizzato dall’università e dall’associazione Isolina e…
Lella Costa, attrice, scrittrice e doppiatrice italiana è reduce dalla tournèe “Ferite a morte”, un progetto teatrale sul femminicidio al quale è rimasta molto legata. «Ha fatto riflettere sentire i pareri di uomini, in varie città d’Italia dopo lo spettacolo, che si riconoscevano nei potenziali aggressori e che dimostravano volontà di cambiare». L’attrice, da anni impegnata nella lotta alla violenza contro le donne, spiega che «è assolutamente positivo e fondamentale parlarne; mi rifiuto di pensare che non si possa cambiare questa realtà, ma per cambiare è necessaria la condivisione, e serve il coraggio di parlare».
Isolina e… è un’associazione fondata nel giugno 2011 a Verona, formata da donne e uomini che cooperano per affrontare la gravissima emergenza umana, sociale, culturale e politica dovuta al devastante fenomeno dei femminicidi. L’associazione prende il nome da Isolina Canuti giovane veronese uccisa nei primi anni del 1900 da un capitano dell’esercito per nascondere le tracce della gravidanza. «Il femminicidio non è solo un atto gravissimo ma anche un’offesa alla società» afferma Marisa Mazzi, presidente dell’associazione.
All’incontro è intervenuto anche Vincenzo Todesco, legale dell’associazione: «Isolina vuole agire in nome di tutte le donne, anche a livello giudiziario; si costituirà Parte Civile nei processi penali contro i maschi responsabili di femminicidi e per chiedere che giustizia venga fatta».
Gloria Piovani