Bertucco (PD) ricorda quei cittadini che hanno partecipato al bando per la carica di direttore generale «ma che si sono visti scavalcare da una nomina politica»
Il vicepresidente di AGEC Roberto Colognato ha richiesto un parere pro veritate per valutare la legittimità del voto con cui l’11 dicembre Maria Cristina Motta è stata eletta diretttore generale dell’ente. Questa procedura è stata votata a maggioranza venerdì 9 gennaio, nel corso della seduta del Cda di Agec richiesta dai Consiglieri Alessandra Bisdomini e Dario Pomari.
I contrari alla nomina di Maria Cristina Motta erano stati Alessandra Bisdomini e Dario Pomari, il vicepresidente Roberto Colognato non aveva partecipato alla votazione ritenendosi incompatibile, mentre il presidente Massimo Galli Righi ed il consigliere Renzo Begali avevano votato a favore e, vista la situazione di parità, si era tenuto conto del fatto che in questi casi , secondo lo statuto aziendale, il voto del Presidente vale doppio.
«Il fatto che il presidente Galli Righi sia stato l’unico dei vertici di Agec ad opporsi alla richiesta di verifica sulla riconferma di Motta a direttore generale proposta dal Pd – dichiara oggi Michele Bertucco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunal – la dice lunga sui dubbi che serpeggiano anche in ambienti considerati leali all’amministrazione e al sindaco. Evidentemente il metodo seguito durante lo scorso cda ha lasciato nei consiglieri il dubbio che la procedura non sia stata esattamente al di sopra delle parti».
Bertucco conclude ricordando le decine di cittadini che in perfetta buona fede e con buona volontà hanno partecipato al bando di selezione promosso dall’azienda stessa «ma che si sono visti all’ultimo secondo scavalcare da una nomina dal chiaro sapore politico».