Torna ogni anno, il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle donne, l’appuntamento con Madri, contro la violenza, che ha lo scopo di denunciare e divulgare la drammatica situazione della violenza di genere in Italia, un conflitto contemporaneo di proporzioni sempre più drammatiche.
L’evento, dal titolo Tu pensi quello che io penso. Tu vuoi quello che io voglio, si terrà al Teatro Camploy di Verona, il 25 novembre alle 18, ed è promosso da Madri. All’origine del coraggio, progetto ideato e curato da Maria Teresa Ferrari e Antonia Pavesi, in collaborazione con il Teatro Scientifico. L’incontro è inserito nell’ambito del progetto Insieme si può!, promosso dal Comune di Verona, assessorato alle Pari opportunità.
Al Camploy Vittorino Andreoli parlerà della violenza contro le donne, un intervento preceduto dallo spettacolo teatrale La bambola, atto unico dello psichiatra veronese rappresentato per la prima volta lo scorso ottobre dal Teatro Scientifico con la regia e l’interpretazione di Isabella Caserta e Francesco Laruffa. Andreoli, con il linguaggio scarno e diretto della quotidianità, non edulcorato, drammatico e ironico, che squarcia il velo di perbenismo ipocrita sotto il quale l’uomo ama nascondersi, ci conduce in un mondo dove ogni cosa è rappresentata per quello che è e all’estremo (sesso, sentimenti, violenza e passioni) per rivelarci le pulsioni dell’uomo, i suoi desideri più intimi.
La bambola racconta di un uomo e delle sue ossessioni. Andreoli, profondo conoscitore della mente umana, sviluppa in maniera insolita il tema della violenza contro le donne, indaga nella mente del maschio e racconta cosa avviene nella testa di quest’uomo: «Hai le scarpe che ho scelto. Tu non puoi cambiare idea. Tu sei mia. Mia per sempre. Tu pensi quello che io penso. Tu vuoi quello che io voglio».
In contemporanea, verrà proiettata nel foyer del teatro Svaw 3/2014, a cura di Giancarlo Beltrame, videoproiezione realizzata con immagini provenienti da tutto il mondo, create con smartphone o tablet e raccolte sui social network.
Lo spettacolo è consigliato esclusivamente a un pubblico adulto.