Venerdì pomeriggio 21 novembre e sabato pomeriggio 22 novembre la biblioteca Civica di Via Cappello ha sfrattato da un’aula di studio gli studenti per allestire spettacoli di burattini. Prima i burattini di Nino Pozzo, restaurati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona, poi quelli di Gigio Brunello, sabato c’è stato l’incontro-spettacolo con il burattinaio Romano Danielli e più tardi hanno lavorato gli Happy Bones di Matjia Solce.
Questa rassegna fa parte di un programma di valorizzazione dell’arte del teatro di figura che coinvolge il Comune (che tra l’altro ha stanziato un fondo per il restauro dei buratti nidi Nino Pozzo), l’Università, l’Accademia di belle Arti di Verona e l’Associazione teatro Mondo Piccino.
L’aula della Biblioteca, improvvisata sala di teatro, si è presto riempita di adulti e bambini che per un paio di ore hanno condiviso sorrisi, aperte risate, qualche momento di profonda commozione.
Come ha sottolineato Marco Campedelli, «i burattini non sono statue, come sembrerebbero ad una prima occhiata, ma veri e propri attori, personaggi, e personaggi dotati di vita propria, che pensano e suggeriscono ai burattinai cosa fare». E i bambini li vivono proprio così, con i loro occhi attenti li seguono incantati ma senza meraviglia, senza vera paura, anche se la storia è tragica, perché il mondo messo in scena è il loro mondo, dove tutto può accadere, tutto è possibile, m ,alla fine, i buoni vincono sempre.
I burattini di Nino Pozzo sono stati accompagnati dalla magnifica musica del Nardo Trio con Dario Righetti alla fisarmonica
Bona Fiori