Ecco come Progetto Quid sta cambiando la moda, unendo la qualità all’attenzione per il sociale. Intervista con Anna Fiscale, presidente e cofondatrice
C’è anche una moda etica, quella di Progetto Quid, che nasce due anni fa a Verona come cooperativa sociale per recuperare tessuti di rimanenza delle aziende e trasformarli in capi di abbigliamento sia maschile che femminile, dando lavoro a donne in difficoltà.
«Il Gruppo Calzedonia ha messo a disposizione le risorse economiche e i tessuti per partire in un piccolo magazzino all’interno della cooperativa Santa Maddalena, in Via Cigno 22; i Servizi Sociali hanno fornito nomi e credenziali per iniziare» spiega Anna Fiscale, presidente e cofondatrice dell’iniziativa.
Per il momento sono due i punti vendita: uno a Verona, in via Pellicciai 5a; l’altro a Vicenza, in Corso Palladio 66. Il laboratorio invece è in via Madonna del Terraglio 18, a Verona, dove abbiamo incontrato la Fiscale. Al secondo piano dell’Istituto di Moda e Design “Le Grand Chic” si trova la sala con le macchine da cucire e grandi tavoli con i materiali da lavorare. Il vero deposito è però nel sottoscala, dove sono accatastati i rotoli di tessuti di varia forma e colore.
«Progetto Quid è un’idea che offre capi di alta moda, con gli stessi prezzi di catene come Zara e H&M ma con dietro un’altra storia e soprattutto con la garanzia della qualità sartoriale – spiega Fiscale –. Quello che facciamo è recuperare il tessuto difettato che andrebbe al macero, poi i nostri creativi pensano gli abiti che vengono realizzati rigorosamente a mano».
«Per il momento l’iniziativa è riservata alle donne che sono affiancate da figure professionali – spiega la fondatrice del progetto –. Unire la passione per la moda al sociale è stata una svolta e siamo stati premiati dalla Commissione Europea, arrivando primi tra 1200 progetti del concorso sull’innovazione sociale European Social Innovation Competition».
Il progetto sta crescendo e conta quindici dipendenti, che hanno preso parte a importanti iniziative: dal laboratorio sartoriale nel carcere di Montorio alla creazione di magliette per la Last 10km Marathon che si è tenuta il 6 ottobre a Verona. In ballo c’è anche una collaborazione con la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona.
Sofia Biasin
MARINA CRISTANI
10/11/2014 at 10:47
Queste sono le vere buone notizie 🙂 auguri di crescere sempre più, e di diffondere idee.