È stata presentata in Provincia la 34ª edizione del Festival del Cinema Africano, che si terrà a Verona dal 7 al 16 novembre per proseguire in altri comuni della provincia dal 17 novembre al 7 dicembre. Il Festival è promosso dal Centro Missionario Diocesano, dalla Fondazione Nigrizia onlus, dal ProgettoMondo Mlal e, da quest’anno, dalla Pia Società di Don Nicola Mazza.
La serata d’apertura della manifestazione ospiterà l’anteprima del film Long walk to freedom, diretto da Justin Chadwick, che racconta la vita di Nelson Mandela, mentre lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno è New Waves, le nuove ondate della cinematografia africana, perché i film che verranno proiettati sugli schermi cittadini rappresentano un’Africa che evolve attraverso il cinema, l’arte e la cultura. Il Festival presenterà 10 lungometraggi e 10 cortometraggi che verranno giudicati da una giuria che eleggerà un vincitore per entrambe le categorie di film. Alla giuria partecipano anche gli studenti dell’Istituto ENAIP, i detenuti del carcere di Verona e alcuni studenti africani
«Abbiamo optato per opere che, secondo noi, rappresentano un elemento di novità in quanto a scelte artistiche, di genere e di contenuto – hanno spiegato Giusy Buemi e Stefano Gaiga della Direzione artistica –. Nello specifico abbiamo dato priorità ai registi che in questi ultimi tempi sono considerati “afropolitani”, cioè quelle persone che nascono in Africa, si formano all’estero e poi vanno a vivere altrove. Ciò significa che questi autori hanno assorbito diverse culture, diventate poi terreno fertile per raccontare, in modo nuovo e più creativo, le storie che vengono raccontate nei film».
Tra le attività collaterali al festival segnaliamo l mostra Je reviens di Giovanni Cobianchi al Museo africano, un racconto fotografico “al contrario”: si tratta di un resoconto del viaggio di ritorno di alcuni ragazzi migranti, da Lampedusa ai Paesi d’origine. Tra gli incontri alla Libreria Pagina 12 segnaliamo la Lettura Animata di lunedì 10 novembre: il racconto di un’Africa dai risvolti inaspettati vista dagli occhi di una bambina del Burkina Faso. Dalla collaborazione biennale tra Unione Europea e Sudafrica nasce invece la mostra Mandela 27, un progetto che si compone di un game interattivo per i visitatori del portale web e dalla riproduzione fedele della cella di Robben Island, in cui Mandela ha passato i suoi vent’anni di reclusione. Il festival entra anche all’Università che ospiterà nel dipartimento Thesis un approfondimento sul cinema etiope.
«Come responsabile di Spazio Scuole posso dire con molta soddisfazione che in città abbiamo superato i 2.250 studenti prenotati, accompagnati da 150 insegnanti – ha detto Rossella Lomuscio di Progetto Mondo Mlal –. In un momento così difficile è rincuorante che le scuole credano ancora nel Festival del Cinema Africano e nella sua valenza di tipo educativo e interculturale. Questo risultato si amplifica se consideriamo le prenotazioni di tutta la provincia: fino a ieri contavamo 5.500 iscritti e già stamattina abbiamo superato le 6.000 unità»
Il presidente della Provincia Antonio Pastorello ha definito il Festival del Cinema africano come «un grande risultato che premia valore e impegno, dimostrati dalla forte partecipazione di pubblico, dallo spessore culturale e della qualità dei contenuti».
Long walk to freedom