Domenica 19 ottobre al casello aurostradale di Verona Nord la Polizia ha controllato sette pullman in arrivo dal capoluogo lombardo e diretti allo stadio Bentegodi per la partita Hellas Verona – Milan, nonché molti veicoli privati di tifosi milanisti. Su alcune auto gli agenti hanno rinvenuto due tubi in pvc, una mazza in legno, una stampella e uno spezzone di un grosso cavo elettrico, con anima di rame, molto pesante e dalla notevole potenzialità offensiva. Il tutto è stato trattenuto dai poliziotti impedendo così che potesse venire utilizzato per commettere violenze durante la partita.
Analoghi servizi preventivi sono stati predisposti nella mattinata anche nelle zone limitrofe allo stadio e analoghi sono stati i risultati. In via Tintoretto, infatti, nei pressi di uno dei ritrovi dei tifosi dell’Hellas, la Digos ha sequestrato otto aste in pvc mascherate da bandiere con i colori della squadra.
Sempre durante i controlli preventivi intorno allo stadio è stato fermato e identificato un altro tifoso dell’Hellas, D.R.S., di 38 anni, veronese, trovato in possesso di una mazza di legno con impugnatura modificata artigianalmente con del nastro adesivo. L’uomo, già negli anni passati denunciato a piede libero per discriminazione razziale e per furto, è stato ulteriormente deferito per detenzione di oggetti atti a offendere in occasione di manifestazioni sportive.
Anche le attente operazioni di prefiltraggio hanno dato modo di identificare quattro tifosi milanisti, trovati in possesso di alcuni grammi di marijuana e hashish e per tale motivo sanzionati amministrativamente nonché segnalati alle Prefetture di residenza per gli adempimenti inibitori successivi.
Un altro intervento ha riguardato un tifoso dell’Hellas, F.R., di 34 anni della provincia di Verona, il quale ha preso a calci i veicoli del Reparto mobile, danneggiandoli e inveendo nei confronti dei poliziotti. Dopo un breve tentativo di fuga, l’uomo è stato raggiunto, fermato e indagato in stato di libertà per i reati di minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.