I risultati della mostra chiusa domenica 5 ottobre sono stati illustrati a palazzo Barbieri dal Sindaco Flavio Tosi e dalla curatrice Paola Marini
In 13 settimane sono state 87 mila le persone che hanno ammirato le 108 opere di Paolo Caliari esposte alla Gran Guardia di Verona e provenienti da musei di tutto il mondo, con un’affluenza media di 930 visitatori al giorno per un totale di 781.428 euro di incasso. Questo il bilancio della mostra Paolo Veronese – L’illusione della realtà che si è chiusa la scorsa domenica 5 ottobre. I risultati sono stati illustrati questa mattina, a palazzo Barbieri dal Sindaco Flavio Tosi insieme alla direttrice del Museo di Castelvecchio Paola Marini.
«Una mostra splendida e di grande successo, totalmente autoprodotta, che grazie anche agli sponsor e a quanti l’hanno supportata, è riuscita a coinvolgere il grande pubblico attirando parecchi visitatori da fuori Verona e dall’estero – ha detto Tosi – dando grande impulso all’economia della nostra città. Quanto è stato investito è quindi largamente rientrato, anche sotto forma di indotto turistico. La Gran Guardia, poi, si è dimostrata ancora una volta contenitore ideale per mostre dai grandi numeri».
«Quello appena concluso è il più grande progetto mai dedicato ad un artista veronese – ha aggiunto Paola Marini – grazie alla collaborazione tra diverse realtà del territorio ed i prestiti internazionali siamo riusciti a creare una mostra che ha saputo coinvolgere il grande pubblico oltre ad ottenere il favore della critica».
Ricordiamo che l’esposizione, a cura di Paola Marini e Bernard Aikema, è stata promossa e organizzata dal Comune di Verona, Direzione Musei d’Arte e Monumenti, insieme all’Università degli Studi di Verona e alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, in associazione con la National Gallery di Londra.
FRANCESCO PREMI
07/10/2014 at 18:08
87 mila visitatori, 780mila euro di incasso. Tanti? Pochi? Difficile dirlo senza termini di confronto, e non sapendo quanto l’evento è costato: prestiti delle opere? Trasporti? Assicurazioni? Costi di organizzazione? Eventuali parcelle/cachet di studiosi e critici? Se si vuole valutare una “operazione” culturale da un punto di vista commerciale, bisogna farlo con la vile aritmentica. Al di là dell’indiscutibile valore culturale, e della bellezza delle opere esposte.