Venerdì 8 agosto Paolo Rossi è a Verona, un passaggio rapido, prima del suo spettacolo L’importante è non cadere dal palco a Operafortefestival 2014, la ricca rassegna di iniziative culturali in programma da luglio ad agosto nel Forte Santa Caterina della località Pestrino della nostra città. La libreria Feltrinelli per l’occasione è gremita di suoi fedelissimi, come si percepisce dalle domande, dall’atmosfera di calda accoglienza. E a tenere banco è sempre lui, questo funambolo, giullare del palcoscenico che con la sua sagace satira teatrale, calca le scene dal lontano esordio come attore del 1978, per poi spaziare, in questi trent’anni densi di attività, con ispirazione rocambolesca e pirotecnica, dal cabaret al teatro, al piccolo e grande schermo.
Suoi maestri Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e altri, ma soprattutto i classici da Shakespeare a Molière, a Rabelais, a Brecht. Incontrarlo qui, tra i libri, è dunque una ulteriore occasione per vedere più da vicino questo omino scattante, sempre arruffato, per sentirlo parlare della sua vita di eterno precario di artista, dipendente di un teatro sempre in crisi. Una vita errabonda, dedicata alla scena, che non ha esitato a complicargli anche la dimensione privata, affettiva, quella in cui, non a caso, si sono avvicendate diverse mogli. U
n’arte consacrata al suo pubblico, un pubblico speciale che non è cambiato nel tempo. Persone che amano il rock, il cinema… e poi Paolo Rossi, questo intelligente clown che di sera in sera improvvisa un “circo diverso” e riesce sempre a divertirle.
Corinna Albolino
flavia
10/08/2014 at 00:08
Paolo Rossi mi piaceva di più all’inizio della sua carriera quando graffiava il malcostume. Ultimamente i suoi spettacoli sono ripetitivi, appoggiati alle storielle/barzellette. Ogni volta ritorno sperando in una “rinascita” ma anche lui sta invecchiando e non ha più niente da dire di nuovo.