La XX edizione del SanGio’ Verona Video Festival 2014 ha ancora una volta dimostrato di essere all’altezza delle aspettative con i corti e i lunghi provenienti da tutto il mondo.
La giuria dei corti presieduta dall’argentina Cuini Amelio Ortiz ha assegnato così i premi: miglior corto ad Avec le temps di Ivan Diaz Barriuso (Spagna), animazione particolare sulle note della canzone di Leo Ferré di forte impatto emozionale con immagini che restituiscono pienamente il sentimento malinconico del tempo che passa”. Miglior regia a Clement Trehin-Lalaune per Aissa. Miglior fotografia a Damian Horan nel film In passing del canadese Alan Miller. Miglior sceneggiatura a Wouter Bougaerts per il suo corto Mia. Miglior interpretazione ad Andrea Simonetti per Alle corde. Miglior musica a Shoefiti per Zima di Cristina Picchi. La giuria Social Club presieduta da Giuseppe Genovese ha assegnato tra gli altri il premio Soave Ways a Pedro Malheur di Camila Beltran e il premio Dino Coltro a Very Good dirt della canadese Catharine Parche.
La giuria dei lunghi, con la presidenza di Hector Navarrete, ha premiato come miglior film Sangue del poliedrico artista Pippo Delbono, il film ha ricevuto il Premio Don Chisciotte a Locarno ed e’ in fase di accesa discussione soprattutto in Italia per alcune scelte di fondo. Nella motivazione si legge inoltre “con una regia fortemente innovativa coniuga il dolore intimo e personale della perdita della madre con i tempi nei quali vive, simboleggiati nel film dalle rovine della città’ dell’Aquila”. La scelta ha suscitato un dibattito e il film e’stato proposto a maggioranza.
Sempre per il lungo il premio alla miglior regia e’ andato alla giovane regista cinese Han Shuai per The time to live and the time to die, mentre il premio per l’innovazione del linguaggio a Yo decido. El tren de la libertad del Colectivo delle donne cineaste spagnole contro la riforma della legge sull’aborto.
Ultimo premio alla miglior interprete alla giovane e bravissima attrice kazaka Dina Tukubayeva per il durissimo film Nagima di Zhanna Issabayeva “per la capacità di esprimere con un’apparente freddezza una sofferenza lacerante e profonda che si esplica in una scelta individuale e catartica e offre uno sguardo particolare al femminile sulla possibilità di sopravvivenza”.
Nota finale: il SanGio’ Verona Video Festival si rivela ancora una volta un momento importante nella cultura della città scaligera e nelle proposte estive che offrono uno sguardo di vero cinema, spesso quello che non appare nei circuiti normali.
Cristiana Albertini