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La mozione Zelger contro l’educazione gender nelle scuole

Il consigliere della Lega Nord accusa il Governo per aver avvallato il progetto “Educare alla diversità a scuola”

Il 23 luglio in Consiglio comunale a Verona è stata approvata con 17 voti a favore e 12 contrari la mozione del consigliere Alberto Zelger (Lega Nord) sul tema Famiglia, educazione e libertà di espressione (si legge qui). La mozione, un documento che indirizza la politica di governo della città, ha suscitato la reazione delle associazioni a difesa dei diritti civili e delle comunità gay per il suo contenuto ritenuto omofobo. «Da qualche tempo la famiglia “naturale” sta subendo un’aggressione culturale senza precedenti – spiega Zelger – che vorrebbe equipararla alle unioni di persone dello stesso sesso, riconoscendo loro il diritto di adozione e alla “produzione” di bambini con l’utero in affitto». Secondo il consigliere della Lega Nord si tratterebbe di «un’aggressione culturale che condiziona gli insegnanti nel loro ruolo educativo».

La preoccupazione su cosa imparano i ragazzi a scuola è infatti il motivo per cui Zelger ha presentato la mozione firmata anche dai consiglieri Bacchini, Battistoni, Davoli, Di Dio, Nicoli, Piùbello, Rando, Saccardi, Russo, Barbara Tosi, Zanotto, Sardelli, Polato, Maccagnani, Spangaro e Maschio. In una nota della mozione, Zelger identifica la minaccia con il progetto “Educare alla diversità a scuola”, realizzato dall’istituto Beck su incarico dell’UNAR, l’Ufficio Nazionale Atidiscriminazioni Razziali che fa capo al dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta di 3 manuali per la scuola primaria, per la scuola secondaria di primo grado, per la scuola secondaria di secondo grado facilmente consultabili ai rispettivi link e che invitiamo a leggere.

La mozione riporta altri due esempi di iniziative pubbliche contro «la famiglia “naturale” formata dall’unione di un uomo e una donna». Sono citati il Comune di Venezia che «distribuisce nelle scuole materne fiabe per bambini improntate all’ideologia del gender» e Milano, dove le scuole hanno portato i bambini allo spettacolo Piccolo Uovo, storia di bambini con due mamme o due papà.

Cosa chiede la mozione? Che il Sindaco vigili affinché «nelle scuole di competenza comunale venga data un’adeguata informazione preventiva ai genitori sul contenuto dei progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli settacoli e sugli eventi ludici che vengono proposti ai loro figli; a delegare il Coordinamento Servizi Educativi l’onere della raccolta delle segnalazioni dei genitori e degli insegnanti sui progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sul materiale didattico che risultino in contrasto con i loro principi morali e religiosi».

«Una mozione da medioevo, assolutamente lesiva dei diritti fondamentali della persona» la definisce Mario Marco Canale, presidente nazionale di ANDDOS (Associazione Nazionale contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale); mentre Angelo Campedelli, coordinatore provinciale del Circolo UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ricorda le parole di Gaetano
Salvemini il quale negli anni ’50 così diceva a riguardo dei cattolici: «Essi (i cattolici) rivendicano le loro libertà in base ai nostri principi (laicisti), e negano le nostre libertà in base ai loro principi (religiosi)».

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G.M.

Leggi
La mozione Zelger e la famiglia fra istinto, natura e cultura
L’Associazione ANDDOS contro il Comune di Verona: «Vergogna!»
Per lo UAAR la Mozione Zelger è retrograda e razzista

2 Comments

2 Comments

  1. DANIELA MOTTI

    01/08/2014 at 10:44

    Fantastico, invece di insegnare la tolleranza, la conoscenza e l’accettazione della diversità andiamo verso la chiusura, la denuncia e la delazione. Vorrei una presa di coscienza forte invece su pedofilia, sfruttamento dei minori, e altre “amenità” che sicuramente dovrebbero avere la priorità. E’ notizia di oggi l’operazione in tutta Italia con arresti e perquisizioni a Verona. Poi accadono episodi come quelli recenti di pestaggi e purtroppo in altre città anche di omicidi. Vogliamo sempre distinguerci? ci siete riusciti alla perfezione, peccato per voi firmatari della delibera che molti cittadini non la pensano così. Per fortuna.

  2. NICOLETTA

    28/07/2014 at 21:49

    Tutte quelle ragazze sfruttate sulle strade, la violenza negli stadi, le violenze sulle donne… di che genere di famiglia fanno parte quelli che usano le prostitute, picchiano la gente dentro e fuori gli stadi e quelli che picchiano e vessano le donne?

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