«Le parole di Miozzi sui crocifissi, il provvedimento del sindaco di Padova Bitonci, sono tutti esempi di cecità e scarso rispetto di fronte alla multiculturalità e alla diversità che caratterizza i nostri luoghi d’istruzione»
Apprendiamo oggi con rammarico le parole del Presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi, che con un comunicato stampa propone di prendere il “buon” esempio dal neosindaco leghista patavino Bitonci, estendendo l’obbligo di tenere il crocifisso appeso alle pareti di tutte le scuole delle Provincia (vedi articolo).
E’ una questione non tanto di morale, quanto di buon senso. A Scuola come è giusto insegnare politica esclusivamente nel senso etimologico del termine, nel senso dunque di “gestione della polis”, e non politica partitica, allo stesso modo è giusto insegnare religione esclusivamente nel senso di “storia delle religioni”. Le parole di Miozzi, il provvedimento di Bitonci, sono tutti esempi di cecità e scarso rispetto di fronte alla multiculturalità e alla diversità che caratterizza i nostri luoghi d’istruzione, siano scuole o università.
Nel caso si decidesse per un procedimento analogo a quello padovano anche qui a Verona, noi ci opporremo fermamente. Invitiamo Miozzi a comprare tutti i crocifissi che vuole, ma a spese sue, attaccandoseli a casa sua. Con i soldi della provincia ci ristrutturi le scuole. Lanciamo l’hashtag: #icrocifissinonsostengonoimuri
Maria Giovanna Sandri
UDU Verona (Sindacato Studentesco Universitario)
Rete degli Studenti Medi
(Sindacato Studentesco delle scuole superiori)


CARMEN
13/05/2015 at 19:56
Sottoscrivo ogni parola espressa nello scritto di cui sopra. Ritengo sia inaccettabile che certi sindaci agiscano in violazione sia della ns Carta Costituzionale (art. 3), sia della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e di altri documenti simili, sia del buon senso. Ma parlano e agiscono solo per calcolo politico, per rappresentanza di una parte dei cittadini anzichè di tutti, quando non addirittura per ignoranza o per limiti culturali personali. Purtroppo oggi va di moda la MEDIOCRITA’, soprattutto in politica, tanto da avvalorare qualsiasi sciocchezza che un politico possa dire o fare perdendo tempo prezioso a discutere sul niente, nei salotti televisivi. Tutto in nome di una falsa libertà di opinione che invece dovrebbe essere solamente vagliata alla luce di quanto stabilito dalla Costituzione e non dall’uso di parole in libertà! “La libertà è innanzitutto diritto alla disuguaglianza” scriveva non senza coraggio Nikolaj Berdjaev. E infine Søren Kierkegaard: “le persone chiedono la libertà di parola come una compensazione per la libertà di pensiero che usano di rado”. La scuola è la sede deputata sia al diritto alla disuguaglianza e dunque al rispetto per le differenze sia allo sviluppo della libertà di pensiero prima ancora che a quello della libertà di parola.