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Incontri. Gli Amici di Verona In si confrontano con Orietta Salemi

Orietta Salemi, segretario del PD di Verona, ha partecipato a «Incontri», iniziativa degli Amici di Verona In che si è svolta nella redazione del giornale.

Mercoledì 14 maggio Orietta Salemi, segretario del PD cittadino, ha partecipato a «Incontri», iniziativa degli Amici di Verona In che si è svolta nella redazione del giornale, in Lungadige Re Teodorico, 10. Riuniti in circolo, ci siamo presentati e abbiamo cominciato a discutere, senza uno specifico tema predefinito. Il discorso è caduto sulla difficoltà oggettiva di fare opposizione nella situazione data che però rimane decisamente altro dalla progettualità politica. Valutazione complessivamente positiva degli interlocutori nel primo caso, in particolare sotto il profilo strettamente tecnico, giudizio decisamente critico invece nel secondo.

E’ il “vecchio modello” a non funzionare più, si è osservato da parte della redazione. Tutte le energie indirizzate a conquistare qualche posizione in provincia, regione e parlamento e poi a sistemare “i trombati” nelle partecipate degli enti locali, a partire da quelle comunali. Depauperamento conseguente delle risorse umane ed empatiche del Partito per affrontare i veri problemi politici ed acquisire consensi, nonché creazione di complici vischiosità nella gestione del potere locale che non aiutano di certo a garantire trasparenza e buona amministrazione.

Eccessiva attenzione agli interessi delle lobby per non perdere adesioni opportunistiche in una perenne campagna elettorale. Risultato: una progressiva estraneità dei cittadini dalla politica, anche se proposte provenienti dalla cosiddetta società civile non sono cessate ancora del tutto. Citato al proposito il contributo esemplare di Arnaldo Toffali, presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona, anche se non l’unico.

Orietta, pur storicizzando questi limiti, ha compreso la critica rivolta al suo Partito, impegnato comunque a suo dire in un sincero tentativo di rinnovamento. Ci ha raccontato del suo “giro pastorale” presso i vari soggetti collettivi della città, nei quali ha colto il senso di un profondo smarrimento per la perdita di ogni credibile interlocutore istituzionale, a prescindere dai diversi interessi in gioco. Ha condiviso che il rimedio consiste nella necessità di recuperare un rapporto, o meglio una “relazione” con tutte le espressioni sociali portatrici di competenze specifiche e di idee per un progetto di città sul quale si possano coagulare forze eterogenee per provenienza e formazione, ma unite intorno ad una proposta di reale e fattibile trasformazione.

Insomma, un’alternativa al tradizionale e perdente frontismo. L’impegno innovativo è quindi di non far calare dall’alto il progetto, ma di costruirlo insieme. Non ha voluto anticiparci troppo i dettagli di quella che sarà un’iniziativa strutturata proprio in questa precisa direzione. Rimaniamo in fiduciosa attesa.

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Paolo Ricci

Written By

Paolo Ricci, nato e residente a Verona, è un medico epidemiologo già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Agenzia di Tutela della Salute delle province di Mantova e Cremona e già professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in materie di sanità pubblica. Suo interesse particolare lo studio dei rischi ambientali per la salute negli ambienti di vita e di lavoro, con specifico riferimento alle patologie oncologiche, croniche ed agli eventi avversi della riproduzione. E’ autore/coautore di numerose pubblicazioni scientifiche anche su autorevoli riviste internazionali. Attualmente continua a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per il Progetto pluriennale Sentieri che monitora lo stato di salute dei siti contaminati d’interesse nazionale (SIN) e, in qualità di consulente tecnico, con alcune Procure Generali della Repubblica in tema di amianto e tumori. corinna.paolo@gmail.com

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