Per infiltrazioni mafiose la legge prevede lo scioglimento del Consiglio comunale anche senza la prova di commissione di reati da parte degli amministratori. «Tosi faccia chiarezza» è la richiesta delle opposizioni, mentre Michele Bertucco (PD) e Franco Bonfante (PD) rivolgono al sindaco 9 imbarazzanti domande.
Sul tavolo del Prefetto di Verona Perla Stancari stanno arrivando da più parti richieste di verifica sulla consistenza di quanto emerso dalla trasmissione Report, in relazione ai contatti con ‘ndrangheta di assessori o appartenenti alla maggioranza del sindacp Flavio Tosi. «Se le cose pubblicate da Report sono vere – ha dichiarato Alberto Giorgetti (FI-PDL) – secondo l’attuale normativa antimafia, sussisterebbero automaticamente i presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale»
«Per infiltrazioni mafiose la legge prevede lo scioglimento del Consiglio comunale anche senza la prova di commissione di reati da parte degli amministratori» commentano Alessio Albertini e Orietta Salemi, rispettivamente segretario provinciale e segretario cittadino Pd Verona. «A questo punto, se i fatti descritti da Report fossero confermati – dicono Albertini e Salemi «la politica non avrebbe più alcuno strumento di azione, ma sarebbe il Prefetto a dover valutare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Verona per infiltrazioni mafiose».
Franco Bonfante, consigliere regionale PD e Michele Bertucco, capogruppo PD in Consiglio comunale, entrambi intervistati da Report, oggi rivolgono al sindaco nove domande che riportiamo:
1) Perché si è servito di due personaggi come Sergio Borsato e Massimo Giacobbo nell’operazione tesa esclusivamente a creare i presupposti della diffamazione e delegittimare l’inchiesta di Report ?
2) Perché a distanza di giorni dall’anticipazione della trasmissione Report non ha ancora chiarito la natura dei suoi rapporti con Massimo Giacobbo, l’uomo che riprende con la telecamera nascosta il giornalista di Report? e’ singolare che Tosi non l’abbia nominato nel corso della sua conferenza stampa, lo voleva tutelare? e perchè?
3) Era a conoscenza che Massimo Giacobbo si è presentato per aiutare imprenditori in difficoltà in nome di rapporti privilegiati con la sua corrente politica e con Lei in particolare? che Giacobbo vantava rapporti privilegiati con la società regionale Veneto Sviluppo con manager a lei vicini, e che avrebbe poi cercato di spillare 400 mila euro ad un imprenditore in difficoltà in cambio di un finanziamento di 1,5 milioni di euro? che i 400 mila euro, sempre secondo Giacobbo, sarebbero dovuti tornare alla politica? Sui fatti esisterebbe una denuncia molto circostanziata.
4) Se è vero che ha avuto contatti nel corso delle cene elettorali con esponenti della famiglia Giardino, i cui rappresentati avrebbero partecipato in qualità di imprenditori a un summit di mafia tenutosi a Crotone nel corso del quale, secondo quanto emerso dalla trasmissione di Report, i boss avrebbero parlato di un accordo elettorale con la Lega Nord?
5) Qual è la natura dei rapporti con gli altri imprenditori crotonesi presenti alle cene elettorali? corrisponde al vero che si è parlato di appoggio elettorale in cambio di appalti e assunzioni presso un’altra società partecipata, la Serit, che veniva indicata come camera di compensazione?
6) Se corrisponde al vero che nel corso delle cene elettorali sono stati raccolti fondi in nero per la campagna elettorale del suo assessore Marco Giorlo. Perché, se niente di tutto quanto detto dalla trasmissione trova fondamento, ha accettato le dimissioni di Giorlo?
7) Qual è la natura dei suoi viaggi a Crotone, con persone a nome della sua fondazione politica, e in particolare qual è la natura dei contatti con l’imprenditore Raffaele Vrenna, giudicato dal capo della Dda di Catanzaro un imprenditore border line, e nipote del reggente dell’omonima cosca che come emerge da inchieste giudiziarie è in grado di determinare i risultati elettorali ?
8) Se è vero che niente è stato corrisposto per l’uso della Gran Guardia da parte della signora Barbara Pinna, chiediamo di sapere i motivi che l’hanno spinta ad elargire tale beneficio ben sapendo che in questo modo avrebbe messo in una situazione di grave difficoltà e inopportunità il comandante della Guardia di Finanza di Verona e se è a conoscenza di chi tra Fiera e Accademia delle belle arti, entrambe partecipate dal Comune, abbia contribuito per 50 mila euro, e se effettivamente a fronte di un servizio erogato la cifra è stata pagata.
9) Vuole finalmente pubblicare i nomi dei finanziatori della sua fondazione e della sua ultima campagna elettorale, così da tener fede ai ripetuti propositi di trasparenza?

