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«Sporco, brutto negro» pestaggio alla Stazione di Verona

Stazione di Verona Porta Nuova: un nostro collaboratore racconta il pestaggio di un giovane nero condito da insulti razzisti. «I numerosi passanti affrettano il passo in una città il cui un clima cupo continua a produrre i suoi frutti avvelenati»

17 febbraio ore 20.30. Sto uscendo dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Poco distante un pedone ed un autista chiuso dentro la propria vettura si fronteggiano. S’intuisce una discussione concitata. La vettura si allontana per togliersi di mezzo dalla carreggiata, ma poco oltre si ferma. Esce il guidatore accompagnato dal suo passeggero. Si dirige verso il pedone e lo assale a calci e pugni. Il pedone cade a terra e poi si rialza, ma l’aggressore si accanisce sferrando colpi d’ogni sorta.

Subito mi avvicino e come medico valuto l’alto rischio che ci scappi il morto. Grido di smetterla e minaccio di chiamare la Polizia. Fortunatamente intervengono di corsa due agenti di PS che separano i due. La vittima è un giovano nero e l’aggressore un bianco adulto, decisamente più alto e robusto. Mi rivolgo ad uno degli agenti assieme ad uno studente, anch’egli testimone oculare, che si dice sconvolto per il raccapricciante episodio di violenza gratuita.

Di fronte ad un agente che gli chiede se avesse bisogno di un’ambulanza, il ragazzo di colore dice di no, alzando le braccia in forma di resa e stringendo in una mano il permesso di soggiorno. Ha visibilmente paura della Polizia. E’ una scena non meno sconcertante della prima che rimanda ad alcune storiche immagini di persecuzione. Mostro spontaneamente i miei documenti, precisando di rendermi disponibile a collaborare con la Giustizia. Con la coda dell’occhio riesco a vedere l’altro agente che parla con l’aggressore. Sono anche in grado di udire qualche sua parola proferita a voce più alta.

E’ un dialetto veneto cavernoso e borbottante, poco comprensibile, intercalato da qualche bestemmia e da qualche «sporco/brutto negro». C’è poco da commentare, se non che i numerosi passanti, di fronte a questa aggressione, hanno affrettato il passo o girato la testa dall’altra parte. E’ il cupo clima di una città in cui l’escalation di un’intolleranza mal governata, quando non apertamente sollecitata, continua a produrre i suoi frutti avvelenati.

Paolo Ricci

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Riflessioni sul pestaggio del giovane nero a Verona PN

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Paolo Ricci, nato e residente a Verona, è un medico epidemiologo già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Agenzia di Tutela della Salute delle province di Mantova e Cremona e già professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in materie di sanità pubblica. Suo interesse particolare lo studio dei rischi ambientali per la salute negli ambienti di vita e di lavoro, con specifico riferimento alle patologie oncologiche, croniche ed agli eventi avversi della riproduzione. E’ autore/coautore di numerose pubblicazioni scientifiche anche su autorevoli riviste internazionali. Attualmente continua a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per il Progetto pluriennale Sentieri che monitora lo stato di salute dei siti contaminati d’interesse nazionale (SIN) e, in qualità di consulente tecnico, con alcune Procure Generali della Repubblica in tema di amianto e tumori. corinna.paolo@gmail.com

22 Comments

22 Comments

  1. diego

    25/02/2014 at 19:16

    dici bene :c’è poco da commentare ma molto da recriminare !
    però a volte è veramente dura mantenere fede al principio “non condivido quello che dici
    ma morirò affinchè tu lo possa dire…” mi riferisco in particolare al commento dell’anonimo
    veronese !?!! secondo il quale tutto sommato Verona si sta mettendo al passo con
    le grandi metropoli mondiali. C’è da esserne orgogliosi

  2. thea griminelli

    23/02/2014 at 17:13

    che dire?…fra le tante cose, con sgomento, che persone così,come l’aggressore, godono dei diritti civili… e se ne venisse loro tolto qualcuno… per esempio quello al voto??? almeno per un po’, dopo un comportamento simile, e restituito dopo adeguata ri educazione…??? no, vero ? troppo draconiano, come metodo… beh, allora, non sarà l’ultimo, come non è stato il primo.

  3. Bamiléké

    23/02/2014 at 16:32

    Il ragazzo che viene calpestato pubblicamente perché ,visibilmente , appartiene allo strato più vulnerabile della società vostra ha sicuramente : Un padre , una mamma , dei fratelli , sorelle , zii , zie , ecc rimasti giù ; Ha sicuramente scelto di intraprendere questa avventura senza nemmeno parlarne con i suoi per paura di riscontrare disapprovazioni severi … e’ necessariamente di famiglia non benestante come tante altre lì … ma è soprattutto che vorrebbe farcela e migliorare la vita sua ,….scappava forse dalla guerra ( Che A VOI ED I VOSTRI PROFITTA ) …. senza dubbio avrà speso il poco che aveva per lo scafista ( anche lui vittima ) .
    Avvolte mi chiedo se su internet vi capita di fare qualche ricerca su quel continente che si chiama ” Africa ” ; dato che i vostri mass-media sono quelli che sono ( No comment ) . Beh ! che dire se non che alla vista di psicosi che vi turbano in merito a tutto questo , se ne deduce facilmente che vi accontentate di quello che vi servono tutto pronto in tv . Viaggiate dunque un po’ fratelli , fate il mondo che , spiacente dirlo ma : l’italia non è il tetto del mondo . Gli svizzeri vi cacciano via ? .. un secolo fa gli Americani ? … beh ! Gli Americani o Svizzeri non sono [ AFRICANI ] … cercate la sfumatura .

    Hhmp ! Veramente non serve una laurea per essere umani , al massimo ci vorrebbe un “cuore” .

    Vedete ? – Per noi Africani , non è del tutto una questione di chi è il più forte/debole , bello/bruto , educato/analfabeta , ricco/povero , non ce la prendiamo con voi ; davvero !, e ciò per la semplice ragione che vi capiamo e vi amiamo lo stesso in quanto ESSERE VIVENTI ( e non solo come essere umani ) … in verità non sarà colpa vostra se non riuscite a comportarvi diversamente :

    E’ solo che le nostre menti d’ uomini ( quando ermeticamente chiuse ) non sanno inventarsi nulla ; finché non siano esposte ad una realtà diversa da quella che conoscono da allora ; Sì è così : una realtà con cui coincidere ; Tant’è che , appunto il vero salto di qualità non lo fate perché è, unico ,il modo che a voi hanno insegnato ; — quindi : non sembrate aver a disposizione altri . Vi sembra cosi assurdo muovervi dalla vostra comoda zona di conforto . BRAVI !! un applauso !! pestateci , insultateci , ammazzateci , sputateci addosso , fa lo stesso ! noi vi abbracciamo ancora senza vergogna né rancore .. forse capirete un giorno e se non capirete non è nemmeno un problema .. giochiamo ognuno il suo ruolo in questa scena teatrale ch’è la Vita … prima o poi ” RIPARTIREMO ” … l’importante è sempre sentirvi bene quando fate ciò che fate .

    Ma accomodatevi pure ; Prego ! … fortunatamente , c’è ancora chi capisce dove sta l’errore ; E comunque , ci sono menti ottuse e contorte in Italia al meno quanto in Africa .

    Cordialmente .

    Bamiléké Ferrez .

  4. ta lavie

    23/02/2014 at 00:17

    dov’è il mio commento!!!!?

    • Redazione

      23/02/2014 at 08:34

      ta lavie, il suo commento non è stato pubblicato perché è incomprensibile e rischia anche di essere frainteso (mi riferisco a quando parla del duce). Capisco che Lei ha qualche difficoltà con l’Italiano e non è una colpa. Però se si fa aiutare nella scrittura volentieri pubblicheremo il suo pensiero, in modo che tutti possano capire. Grazie per aver scritto, comunque. Giorgio Montolli

      • ta lavie

        23/02/2014 at 11:40

        una cosa o l’altra : incomprensibilità o censura !?
        dunque Lei non ha capito niente trane Duc ( ho scritto Duc e non duce ; pero Lei avendo capito il mio scarssissimo Italiano l’ha anche tradotto )
        cmq grazie per la comprehensione lo so L’italiano come lingua non è davvero facile sopratutto per gli autotochni ma mi vergogno e mi scuso per il mio livello faro qualche sforzi in più )
        perchè non pubblicare il messagio , cosi le persone chi non capito mi fa domande e io rispondo grazie mile.
        – dovere allegare il mio permesso di soggiorno?

        • Redazione

          23/02/2014 at 15:32

          Ho pubblicato tutto quanto mi ha inviato (vedi sotto). Così togliamo ogni dubbio sulla censura. Non siamo tutti razzisti in Italia. E per la lingua non c’è da vergognarsi, è comprensibile che chi viene da lontano faccia fatica a parlare l’italiano. (Giorgio Montolli)

          • ta lavie

            23/02/2014 at 22:29

            Grazie , ho fatto bene insistere..
            e credo Lei abbia fatto bene “cedere”
            Bossi era contro la partecipazione del’Italia in Lybia ,
            chi sa se aveva ragione, pero io ero d’accoro con lui ,..
            L’Italia debba fare molto attento a ancora buone carte in mano
            pero ..

            Buon lavoro.

  5. ta lavie

    22/02/2014 at 22:38

    – “La vittima è un giovano nero e l’aggressore un bianco adulto”
    -” il ragazzo di colore dice di no” :
    ragazzo di colore nero o bianco Lei si deve decidere !! o nero o di colore
    basta fare finta di essere “BIANCHI”
    Io preferisco molto di più i due agressori ed i passanti …
    strano siamo al nord qualche giorni prima a Napoli tutti erano li a gridare dopo i passanti che lasciano andare via il delinquente..

    -“alzando le braccia in forma di resa e stringendo in una mano il permesso di soggiorno.”
    Poverino cosa potevi fare , meglio arrendersi …
    c’e chi parla anche di kabobo,..Ma.
    mi dispiace solo per Flavio Tosi .
    vivement che torni il Duc : cosi noi stranieri non saremo più li a farsi delle speranze della minGhia;tutti a casa e da soli vedrete niente soldo vostro verra spesso : Dunque ragazzi fate tornare un nuovo duc.

  6. Vittimismo...

    22/02/2014 at 15:11

    Poverino, lei non ha fatto niente… E Kabobo, lui non ha fatto niente. Poverino, non è colpa sua , è solo dis_integrato.

    Paolo, tu sai che il 77% degli abusi siano opera di immigrati?

    • Redazione

      22/02/2014 at 15:26

      Gent.le anonimo,
      Sulle statistiche dei reati compiuti in Italia negli ultimo 20 anni potrebbe consultare i report del ministero degli Interni: rimarrá sorpreso. Oppure si legga il libro Lega Nord, gli imprenditori della paura. (Giorgio Montolli)

      • Vittimismo...

        22/02/2014 at 21:08

        Le statistiche? L’Italia va verso il Terzo Mondo. Lo dicono le statistiche.

        • Redazione

          22/02/2014 at 23:30

          Se lei cerca su google “crimini immigrati” troverá esattamente quello che cerca. Vada a vedersi i dati del ministero degli Interni invece di cercare conferme. Lo faccia, rimarrá sorpreso. Giorgio Montolli

  7. Domingos

    22/02/2014 at 13:03

    Grazie a Sig. Paolo Ricci per aver aiutato questo ragazzo e par aver dimostrato il senso civico insegnandoci di non accomodare con la cultura dell’intolleranza ed indifferenza. Gli esseri umani sono uguali perché hanno lo stesso diritto d’essere diversi. Grazie Sig. Ricci per riportato questa fatto come lo spunto di cui riflettere.

  8. giulia

    21/02/2014 at 23:22

    Che tristezza sentire queste cose al giorno d’oggi…. Quanta ignoranza ce ancora in giro neanche gli animali si accaniscono cosi per la diversità fra di loro…. Inutile sperare in un miglioramento

  9. donatella

    21/02/2014 at 23:06

    Grazie Paolo, grazie anche da parte di tutti quelli che sono corsi via. Forse pensando che quella sera, proprio quella sera, erano in ritardo per una cosa importantissima o forse, più onestamente, sentendo la paura, il drammatico senso di impotenza di fronte a due selvaggi e, in generale, davanti a un mondo che ha aspetti incomprensibili, folli e spaventosi, nel quale cerchiamo di sopravvivere senza sentirci attrezzati … non siamo attrezzati anche perchè sempre più isolati e soli, incapaci di opporre la forza di una comunità. Grazie per averci ricordato che non possiamo arrenderci.

  10. Domingos

    21/02/2014 at 22:36

    A signor Veronesi rispondo che proprio questo tipo di comportamento a far si ché casca il morto. Dire che sono cose che capitano equivale al gesto di lavarsi le mani. In Francia se ti denunciano e perdi la causa paghi una multa salatissima come anche in Inghilterra ecc, ecc. Non vedo perché una persona umana deve insultare e picchiare un’altra x il colore della sua pelle e accettare che sono cose che capitano anche in altre città!!! Questi sono i motivi x cui è più preferibile essere aggrediti quando ci sono pochissime persone in giro che quando c’è una folla…dove tutti pensano e credono che qualcuno interverrà.

  11. Domingos

    21/02/2014 at 22:22

    purtroppo è triste confermare questi episodi a Verona. Mi ero trasferito da Milano Verona prima della laurea e ci ho lavorato dopo la laurea per anni. Più volte ho subito gli stessi insulti. Come ho subito anche le frustrazioni di passaggeri dell’autobus che salivano e mi chiedevano il biglietto offendendomi, senza saper che avevo abbonamento, salvo poi vedere multato un autoctone. Sono persone di poca cultura. E la cosa triste è che queste cose vengono ben tollerati in generale e la politica fa peggio! Poi quando succede un fattaccio ecco che ecco che si diventa “bravo butei”! Cosa sarebbe successo e che comportamento avrebbe il poliziotto se fosse stato ” lo sporco negro” ad insultare un veronesi? Con questo non voglio dire che tutti i veronesi sono così, perché a Verona ho conosciuto anche persone brave. Il razzismo in generale è ben tollerato in Italia altrimenti non si capirebbe il riconoscimento di alcune forze politiche con chiare impronte razziste. Questo dispiace tanto perché significa che molti non ricordano il passato!

  12. veronese

    21/02/2014 at 16:50

    Clima cupo? Intolleranza?
    Vabbene cercare visite al sito ma qui si esagera.
    Situazioni come questa succedono anche in città cosmopolite come New York e Sydney dove il morto scappa molto più spesso.
    Chiunque ha buona memoria, si ricorderà inoltre le scene di Napoli dove i passanti scavalcavano i moribondi. Al giorno d’oggi non è giustificabile ma comprensibile.
    La mia prima reazione sarebbe la paura di essere a mia volta aggredito da altri soggetti che non mi aspetto o di rientrare in guerriglie urbane e rimetterci dei punti.
    Le risse improvvisate a Londra e Parigi, poi, lasciano numerose vittime giovani, sono i tempi di oggi, occorre solo realizzare che sono cose che succedono.

    • Paolo Ricci

      21/02/2014 at 22:36

      Signor Anonimo,
      proprio queste sue riflessioni costituiscono un esempio dei “frutti avvelenati” di cui ho fatto menzione nella mia cronaca .
      Paolo Ricci

  13. adriana

    21/02/2014 at 14:43

    Episodio di ignoranza, intolleranza, pregiudizio e razzismo che dovrebbe farci riflettere. E più i tagli alla scuola aumenteranno e più rischieremo di averne. Non di meno, è consolante apprendere dalla voce di qualche “laureato” che i barconi dovrebbero essere lasciati affondare nei pressi di Lampedusa… e che ci vorrebbe un Mussolini a sistemare le cose in Italia.
    Sono io a non saper capire, accettare, giustificare…o stiamo deragliando in modo vertiginoso???

    • Redazione

      21/02/2014 at 15:44

      Speriamo solo, cara Adriana, che queste tue considerazioni diventino finalmente coscienza collettiva. Giorgio Montolli.

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