Il fatto che il vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti, alla fine della messa di Natale abbia invitato all’ambone il sindaco Flavio Tosi per salutare i presenti ha suscitato qualche polemica, in città e non solo. Contrariamente alle voci critiche, a me sembra che il comportamento di mons. Zenti sia stato corretto, nel senso che egli ha agito secondo scienza e coscienza: la sua scienza e la sua coscienza.
Le accuse di collateralismo con il potere politico locale, o la definizione di “vescovo verde”, come un giornale nazionale ha definito mons. Zenti, sanno di malevoli interpretazioni politiche. In fin dei conti è stato un puro atto di cortesia nei confronti di un fedele primo cittadino. Per dirla con il Manzoni: “Omnia munda mundis” (Tutto è puro per i puri) !
Grazie per l’attenzione.
Gianni Giuliari


Gianni Giuliari
07/01/2014 at 10:15
Ma ci vuol tanto a capire che l’articolo è una presa per i fondelli ?
Cristina Stevanoni
07/01/2014 at 09:55
Benissimo, facciamo salve le intenzioni, dichiarando “sante subito” le persone interessate, Vescovo e Sindaco. Si munda, sancta sint quoque! (L’autocorrettore, che non sa il latino non mi accetta altre varianti, ahimè!)
Eppure, oltre che le intenzioni soggettive, il Signor Giuliari dovrebbe tenere conto anche delle tradizioni storiche, che nella Chiesa cattolica contano, eccome.
E pertanto, ci dica il Signor Giuliari, cortesemente, quanti sindaci, nell’Italia repubblicana, hanno parlato dal pulpito di una chiesa Cattedrale, e in quali occasioni.
Cristina Stevanoni
07/01/2014 at 21:37
Accidenti, e ci vuol tanto a capire che l’ironia è come le ciliegie, e che una tira l’altra, secondo tradizione? Il gioco è bene che continui, a imitazione di ciò che si dovrebbe dire, ma non si dice, Verona essendo fidelis nei secoli.