Grande fermento a Verona per la minacciata, da parte delle Sovrintendenze, chiusura, o meglio mancata apertura, della tradizionale mostra dei presepi in Arena. Per salvare, è proprio il caso di dirlo, da una promessa strage degli innocenti i tanti Bambin Gesù che ogni anno fanno bella mostra di sé sotto le gallerie interne dell’anfiteatro romano si sono mossi, per una volta congiuntamente, sia i rappresentanti ufficiali del Comune di Verona, sindaco e assessori, sia i rappresentanti della minoranza consiliare, per cui il pressing mediatico, che intende arrivare fino al ministro dei Beni culturali, è diventato bipartisan. Il motivo che viene portato per difendere la sopravvivenza della tradizionale rassegna natalizia è quasi esclusivamente di ordine economico, in quanto si fa rilevare che, tra ingressi a pagamento nella mostra e indotto tra quanti sono direttamente interessati alla rassegna, come negozi e operatori turistici, si raggiunge la cifra di tre milioni di euro. Non pare tuttavia che questa annotazione sia in grado di commuovere la Soprintendenza regionale ai beni culturali, che non prende in considerazione il risvolto economico.
Giacomo Avesani