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Anche Verona In aderisce al digiuno per la difesa del territorio

Il nostro giornale a fianco di don Bizzotto e dei tanti veronesi che stanno aderendo all’appello per una moratoria nei confronti delle grandi opere responsabili anche in Veneto di un vero e proprio scempio ambientale

Anche Verona In aderisce all’iniziativa digiuno-sciopero della fame contro le grandi opere per una moratoria in difesa del territorio lanciata lo scorso 9 settembre in Veneto. Sulle orme di don Albino Bizzotto, che dal 16 agosto per due settimane digiunò contro lo scempio ambientale è infatti iniziata da lunedì scorso anche a Verona una staffetta di astinenza dal cibo per protestare contro l’assalto al territorio veneto, che avrà il suo culmine i prossimi 28 e 29 settembre. Il 9 ottobre ci sarà poi una manifestazione a Palazzo Balbi a Venezia, un luogo simbolico perché sede della Regione e un tempo anche della Sade, la società che costruì la diga del Vajont, il cui crollo, che fece 2000 vittime tra Erto e Longarone, avvenne proprio il 9 ottobre di 50 anni fa.

«Esiste una sofferenza diffusa per quanto concerne le scelte ambientali. Non avrei mai pensato che il digiuno sarebbe stato scelto come modo di impegnarsi per l’ambiente e per sensibilizzare la popolazione» dichiara don Bizzotto, che lo scorso 2 settembre, con un intervento a Palazzo Ferro Fini ha ricordato come la cementificazione del suolo riguardi anche i terreni più fertili della pianura veneta, mentre la costruzione di nuove strade, autostrade e superstrade, svincoli e tangenziali hanno determinato una ulteriore frammentazione degli spazi destinati all’agricoltura.

Dagli anni 80 in poi in Veneto si è passati dai 72 milioni di mq all’anno di perdita di suolo agrario utilizzato degli anni Ottanta, ai 97 milioni mq/anno negli anni Novanta, ai 182 milioni mq/anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno. Tra il 2000 e 2010, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di 1 milione di abitanti.

Parlando dei comitati civici, quotidianamente impegnati nella difesa del territorio, Bizzotto ha detto che «generalmente si tenta di liquidarli tacciandoli di negatività fine a se stessa. Devo confessare che, mai come in questi anni, i comitati hanno sviluppato competenze tecniche e giuridiche e soprattutto sono stati aperti al dialogo, se viene accettato, per offrire alternative. Tante volte mi sono domandato perché non venga preso in considerazione la ragionevolezza delle loro proposte, sapendo che nessuno di loro lavora per interessi privati o particolari. Per me sono le sentinelle e i parafulmini della società e della Terra. Veramente la passione per il bene comune ha guidato in questi anni la loro attività e la loro dedizione. Se la vitalità della democrazia si misura dalla partecipazione attiva alle scelte importanti per tutti, dobbiamo ai comitati grande riconoscenza».

Francesco Averna

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ELENCO DELLE GRANDI OPERE IN VENETO

Valdastico Sud
Proseguimento della A31 Valdastico Nord
Nuova Valsugana
Veneta SPV
A4 VE-TS, terza corsia
Passante Mestre (opere di completamento)
Autostrada medio padana veneta Nogara-Mare
Sistema tangenziali venete
A27 Nord cadore
Padana inferiore (SR 10)
A4 Alvisopoli- Bibione
GRA Padova
Tangenziale NE Vicenza
Tangenziale Nord VR, traforo Torricelle
Strada mediana Verona A4-A22
SS51 D’Alemagna-Cortina
Porto commerciale di Venezia
Raccordo A15-A22
Tangenziale di Treviso
A22, terza corsia
Motorcity di Verona
TAV Venexia -Trieste
Passante Nord-Rovigo (parco Langer)
Treviso-Meolo-mare
By pass Favaro V.to
By pass Camplato
Quadrante di Tessera (VE)
Piattaforma container (Mira)

I grandi ospedali veneti in project financing

All’ANGELO E CENTRO PROTONICO – Mestre
SANTORSO – Alto Vicentino
TREVISO (ristrutturazione)
NUOVO OSPEDALE DIPADOVA
DELLA DONNA E DEL BAMBINO – Bassa Padovana
BORGO ROMA (ristrutturazione) – Verona

Leggi
Cemento e asfalto: a Verona opere pubbliche per 20 miliardi di euro

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