Più che un film in senso stretto, Las analfabetas (Cile 2013, fuori concorso) è una pièce teatrale portata con maestria sullo schermo da Moisès Sepúlveda. Il film si svolge quasi tutta in un interno, la modesta abitazione di Ximena, splendidamente interpretata da Paulina Garcìa, nella parte di una donna matura duramente provata dalla vita, a cominciare dalla sua infanzia in collegio dove nessuno si accorse del suo ritardo mentale che, pur compensato successivamente, non le consentì comunque di rimanere al passo con i propri coetanei e quindi d’imparare a leggere e scrivere. Un handicap insopportabile per Ximena, così intelligente e curiosa del mondo che le stava attorno, come l’intensità del suo sguardo, a più riprese sottolineato dai primi piani delle inquadrature, testimonia al di là di ogni parola.
Il caso della vita vuole che la protagonista incontri Jackeline, aliter Valentina Muhr, una giovane insegnante disoccupata, giunta alla laurea con grande fatica ed impegno, la cui madre fu amica di Ximena. Chiave di lettura del dialogo tra le due donne, proprio il plurale del titolo Las analfabetas. Jackeline insegna a leggere e scrivere a Ximena, che a fatica riesce a superare orgoglio e atavica vergogna per la sua condizione di inferiorità che così tanto le ha pesato nella vita. A propria volta però la ragazza “è costretta” ad imparare da Ximena quel metodo di insegnamento che non possiede e che non può di certo rimanere confinato in quell’arido meccanicismo appreso sui libri. Insegnare ad un adulto obbliga maggiormente a compiere un salto di qualità. Richiede empatia, rispetto e interesse per l’altro che ha sempre qualcosa da insegnare a propria volta. Dall’asimmetria alla simmetria, questo il felice esito dell’inteso e animato dialogo tra le due protagoniste.
Paolo Ricci

Paolo Ricci, nato e residente a Verona, è un medico epidemiologo già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Agenzia di Tutela della Salute delle province di Mantova e Cremona e già professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in materie di sanità pubblica. Suo interesse particolare lo studio dei rischi ambientali per la salute negli ambienti di vita e di lavoro, con specifico riferimento alle patologie oncologiche, croniche ed agli eventi avversi della riproduzione. E’ autore/coautore di numerose pubblicazioni scientifiche anche su autorevoli riviste internazionali. Attualmente continua a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per il Progetto pluriennale Sentieri che monitora lo stato di salute dei siti contaminati d’interesse nazionale (SIN) e, in qualità di consulente tecnico, con alcune Procure Generali della Repubblica in tema di amianto e tumori. corinna.paolo@gmail.com
