Connect with us

Hi, what are you looking for?

Spettacoli

Donald Rumsfeld e le fredde regole che muovono i fili della storia

The Unknown Known (Il noto ignoto) di Errol Morris (2013) film in concorso a Venezia è un’intervista autobiografica a Donald Rumsfeld, consigliere di ben 4 presidenti americani repubblicani, e più in generale uomo politico che ha attraversato 40 anni di storia degli Stati Uniti. Il nostro equivalente italiano potrebbe essere il Giulio Andreotti del Divo di Sorrentino, tanto per comprendere continuità e trasversalità che Don (suo noto diminutivo) ha avuto nella vita politica di quel Paese.

E’ lui stesso a spiegare il titolo con un ironico scioglilingua, che apre e chiude il film, con cui vuole sostanzialmente sottolineare come nessuno possa essere effettivamente consapevole di ciò che sa o che non sa, e quindi responsabile di quanto accade. E’ l’oggettività della Storia a porsi come protagonista delle umane vicende che Rumsfeld pensa di saper interpretare. Da qui il suo ghigno strafottente che non si spegne di fronte alle domande imbarazzanti dell’intervistatore che però, a differenza di molti giornalisti nostrani, non si fa sopraffare da timori reverenziali verso la casta, e che casta se pensiamo che Rumsfeld ha tenuto effettivamente nelle proprie mani le sorti del mondo, né, per altro, lo stesso pensa di sottrarsi al giudizio dei propri avversari. Sono differenze che, soprattutto di questi tempi, si fanno notare.

Si passano rapidamente in rassegna decenni di storia americana, e quindi di storia del mondo, ma l’intervistato fornisce sempre una spiegazione all’insegna di un cinico pragmatismo contro cui non è facile obiettare, se non sul piano meramente etico piuttosto che politico. Non regge però quando il giornalista gli pone domande incalzanti sulle famigerate armi di distruzione di massa di Saddam. La sua risposta che «la mancanza di prove non significa che le prove non esistono» fa rabbrividire da una parte e sorridere dall’altra, pensando a quel iper-garantismo nostrano strombazzato dai più tenaci adoratori degli States che, assieme a Pannella, oggi raccolgono firme referendarie.

Un’altra caduta si ha quando tenta di negare le torture perpetrate contro i prigionieri irakeni. E’ costretto ad ammettere che la situazione è sfuggita di mano al controllo democratico, che evidentemente si piega quando in gioco é il ruolo di superpotenza degli USA. Ma alla fine, dal suo punto di vista, riesce a fornire risposta anche a queste pesanti contraddizioni. Se non fosse l’America, dice, un’altra potenza avrebbe il predominio sul mondo, perché sempre così è accaduto nella storia millenaria dell’umanità. E sfida a indicarne un’altra migliore di questa, non appartenente al mondo dei sogni, ma a quello reale che non è certamente il migliore dei mondi possibili, ma è. Sovvengono alla mente le parole pronunciate in un vecchio film, Codice d’onore (1992), da Jack Nicholson nella parte del colonnello Jessep, costretto ad ammettere l’esistenza di spietate regole non scritte che avevano indotto alla morte un giovane commilitone. Spiegano come la democrazia, le marce pacifiste, le battaglie per i diritti civili e altre manifestazioni progressiste non ci sarebbero mai potute essere se non ci fossero stati uomini come lui a fare i gendarmi del mondo e a consentire che gli USA, e non altri, ne avessero la supremazia.

Il pensiero di Rumsfeld è sostanzialmente questo, che ribadisce in chiusura quando ricorda come tutte le famigerate situazioni che tanto sono state deprecate dai difensori dei diritti umani, sono ancora là, dall’Irak a Guantanamo, e nessuno è mai riuscito a rimuoverle, e forse non ha mai neppure pensato di farlo, anche quando le condannava dall’opposizione, a partire dallo stesso presidente Obama. Parole di pietra che colpiscono duramente e fanno riflettere.

Advertisement. Scroll to continue reading.

Paolo Ricci

Written By

Paolo Ricci, nato e residente a Verona, è un medico epidemiologo già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Agenzia di Tutela della Salute delle province di Mantova e Cremona e già professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in materie di sanità pubblica. Suo interesse particolare lo studio dei rischi ambientali per la salute negli ambienti di vita e di lavoro, con specifico riferimento alle patologie oncologiche, croniche ed agli eventi avversi della riproduzione. E’ autore/coautore di numerose pubblicazioni scientifiche anche su autorevoli riviste internazionali. Attualmente continua a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per il Progetto pluriennale Sentieri che monitora lo stato di salute dei siti contaminati d’interesse nazionale (SIN) e, in qualità di consulente tecnico, con alcune Procure Generali della Repubblica in tema di amianto e tumori. corinna.paolo@gmail.com

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Banner-Studio-editoriale-Giorgio-Montolli

Advertisement

MEMORY BOOKS

Scarica gratis

COSA SONO I MEMORY BOOKS?
Approfondimenti su tematiche veronesi.
A COSA SERVONO?
Offrono una visione diversa di città.
QUANTO TEMPO PER LEGGERLI?
15 minuti.
PERCHÉ SCARICARLI?
Sono rari.
QUANTO COSTANO?
Nulla.

Advertisement
Advertisement

Altri articoli

Interviste

INTERVISTA – Andrea Castelletti: «Il teatro d’avanguardia riesce a coinvolgere giovani alternativi ma a Verona ciò che alternativo è sempre molto marginale. I nostri...

Cultura

Verrà ricollocata non più dov'era, su una parete laterale della cappella Giusti, a tre metri d'altezza, ma in una delle cappelle dell'abside, a lato...

Cultura

Il pittore veronese si ispirò ai maestri dell’epoca e alla pittura fiamminga. Nelle sue opere emerge una luminosità contraddistinta da una caratteristica sfumatura e...

Cultura

ASSOGUIDE – Visita a San Michele Extra e Madonna di Campagna, alla scoperta del santuario di Michele Sanmicheli