Si è concluso il XIX SanGioVideoFestival, festival del cinema veronese che nasce a San Giovanni Lupatoto, si sposta in città e compie vent’anni nel 2014. La peculiarità di questo festival è di dedicarsi in particolare ai cortometraggi provenienti da varie parti del mondo. I corti affrontano temi diversi e, per questo, a volte richiedono una attenzione particolare. Altra annotazione importante: il Festival proietta i corti in una piazza all’aperto, di solito in Piazza del Cortile del Tribunale, a lato di Piazza Dante: il passaggio è diretto, l’accesso è libero e totalmente gratuito. Da qualche anno ci sono alcune proiezioni al chiuso all’interno della ex Chiesa di Santa Maria in Chiavica. La scelta del materiale è del Cineclub Verona di cui fanno parte della presidenza Ugo Brusaporco, Michel Benson, Cècile Engelen, Patricia Guy e Giuseppe Genovese.
Due sono le sezioni proposte: quella tradizionale dei “corti” all’aperto, che inizia alle 21 e termina oltre la mezzanotte, e la recente sezione dei “lunghi”, che inizia alle 16 e riprende dopo cena all’interno di Santa Maria in Chiavica. Le sezioni sono presiedute entrambe da una giuria che visiona, valuta e premia i migliori film dell’anno.
E’ difficile quantificare il SanGioFestival in termini di frequentazione: il pubblico è misto, vario e assolutamente libero di fermarsi per una sosta breve o lunga a seconda del gusto, della voglia e del tempo. Questo può essere un limite ma è, allo stesso tempo, la caratteristica del festival che crea fluidità e permette l’assoluta gratuità della percezione visiva. Molti sono coloro che nelle quattro serate riempiono le sedie del Cortile del Tribunale, altri passano e alcuni, incuriositi, si fermano per qualche tempo. Le immagini scorrono sullo schermo e vorrebbero distendersi sulla facciata del palazzo per poi navigare sui tetti, come un film che si allunga sulla città e la interpreta. Al termine della serata le giurie si trovano in Sottoriva, si commenta e ci si confronta anche con un buon bicchiere, data l’ora e il caldo che, in genere, non manca mai in questo periodo.
La giuria dei “corti”, presieduta dal giornalista cinematografico Nino Battaglia, ha deliberato, i vari premi. Miglior film: “Premier Pas”, di Gregory Lecocq, Belgio, 2012, i 18 minuti più avvincenti e intensi del Festival. Miglior regia: “Luminaris”, di Juan Pablo Zaramella, Argentina, 2012, Soluzioni tecnologiche ad alto livello per l’animazione. Miglior interpretazione: Mirko, per “Shame and glasses” di Alessandro Riconda, Italia, 2012. Ragazzino dall’ineffabile naturalezza recitativa.
La giuria dei “Lunghi”, presieduta dall’architetto e creativo Abbas Gharib, ha deliberato miglior film: “Gotthard Schuh- A sensual vision of the world”, di Villi Hermann, Svizzera, 2011. Documentario che riesce a raggiungere un livello evocativo e poetico altissimo. Miglior regia: Meysam Kazazi per “How soon we get used to it..”, Iran, 2012. La relazione tra giovani e tra donne che cercano la loro emancipazione guidati da una profonda empatia. Miglior interpretazione: Lina Wendel, per “Silvi” di Nico Sommer, Germania, 2013. L’attrice ha saputo tratteggiare il desiderio e il coraggio di una donna che cerca un vero rapporto con l’uomo.
Sono stati dati anche dei premi speciali tra i quali: Premio UNICEF “The Silent Caos”, di Antonio Spanò, Italia-Repubblica Democratica del Congo, 2012. Premio “Mario Dall’Argine” Avi Mograbi, regista di “Dans un jardin je suis entré”, Israele-Francia-Svizzera. SanGioFestival contribuisce, insieme ad altri eventi e ad altri Festival importanti, ad ampliare la proposta cinematografica e culturale di Verona.
Cristiana Albertini
