Gian Vittorio Baldi a Spazio ISOLO 17, sabato 23 marzo 2013, ore 18.30 con la mostra Viaggi e sogni a Castelluccio, curata da Daniela Rosi. Un’occasione imperdibile per scoprire e fermare l’attenzione anche sulla versatilità pittorica di questo grande personaggio, di fama internazionale, noto al pubblico soprattutto per la sua abilità, arte cinematografica, per la sua attività innovativa come regista e produttore a partire dagli anni Cinquanta. Il rimando è a documentari importanti, film legati a nomi famosi quali Godard, Pasolini, Bresson e a riconoscimenti insigni. Una ricerca continua da outsider del cinema, all’insegna di una sua libertà di espressione, sempre volutamente lontana dai canoni e dalle logiche dell’industria tradizionale del settore. Ancor oggi in costante e creativo confronto con le più avanzate tecnologie disponibili.
La sua presenza in questo Spazio artistico della nostra città dice dunque di uno spirito eclettico, una vita votata all’estetica nella polifonia delle sue espressioni, interessata ad esplorarne tutti i linguaggi, dal cinema alla letteratura, all’architettura.
Della sua pittura però non si sa quasi nulla. Ci informa al proposito la curatrice Daniela Rosi che l’ispirazione sorprendentemente emerge in tarda età, alla fine degli anni Sessanta, in occasione di un lungo viaggio in India. Da allora questa passione rappresenta un rifugio dal “chiasso” del mondo.
Difficile stabilire i motivi scatenanti di questo incantamento artistico. A soccorrerci, illuminarci, in un tentativo di comprensione dell’opera, è la sua stessa biografia intrecciata alla potenza delle immagini che ci offre. Viaggiava allora intorno ai quarant’anni, quell’epoca della vita in cui, come ci ricorda Jung, una persona ha in qualche modo configurato la sua esistenza. Lavoro, ruolo sociale, affetti sembrano assestati secondo coordinate di senso prestabilite, orientati più al perfezionamento di una identità che ad un suo rinnovamento. Ma, come da manuale, è proprio in questo momento di apparente tranquillità che l’imprevedibilità del mare dell’es, come l’onda lunga dello tzunami, si mette in moto con una forza inaudita. Un sommovimento tellurico sconquassa allora l’anima aprendola a fantasmagoriche visioni. La potenza immaginifica è all’opera.
Giocando tra realtà e sogno il teatro della vita aggalla alla memoria. Figure, ricordi, emozioni prendono forma, si affollano, bussano, reclamano visibilità attraverso il segno, il colore. Vogliono rivivere ancora una volta. Il paesaggio è onirico, saltano le coordinate di spazio e tempo, tutto è dilatato e deformato. Il vissuto personale in una sorta di reinterpretazione fantastica disseppellisce e si arricchisce delle figure arcaiche offerte da quel sedimentato storico collettivo che nel profondo ci abita. La storia, l’universo dell’uomo antico si intreccia, scorrendo come alla moviola, alla storia dell’artista. In una sorta di eterno magico ritorno intercetta i dettagli di una intensa biografia.
Nello specifico, curioso è venire a sapere che questo mondo fiabesco è realizzato con l’utilizzo di colori naturali derivati da un miscuglio quasi alchemico fatto di erbe, vino, uova, e che poi il tutto è affidato all’effetto sorprendente prodotto da una tecnica grafica particolare. Una tecnica che prevede l’impressione a fuoco dell’immagine su una lastra di metallo. Ma soprattutto singolare è che questa creatività nasca a Castelluccio, la sua dimora nell’ameno entroterra collinare della Romagna. Complice il silenzio di una natura lasciata ancora ad ulivi e vigneti. Perché, come dice in una sua poesia lo stesso Gian Vittorio Baldi, “il chiasso troppo forte non piace agli angeli e ai bambini”.
Corinna Albolino

Originaria di Mantova, vive e lavora a Verona. Laureata in Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è poi specializzata in scrittura autobiografica con un corso triennale presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Arezzo). In continuità con questa formazione conduce da tempo laboratori di scrittura di sé, gruppi di lettura e conversazioni filosofiche nella città. Dal 2009 collabora con il giornale Verona In. corinna.paolo@tin.it
