Sono le 13.30 di domenica mattina. C’è il sole e passeggio sul lungadige di San Giorgio sfogliando il quotidiano. Mentre lo sguardo mi cade sulla notizia del ministro tedesco per l’istruzione e la ricerca Annette Schavan, immediatamente dimessosi perché accusato di aver copiato in gioventù la tesi di laurea, l’olfatto invece, raggiunto da un acre odore di fogna, sposta la mia attenzione su di uno scarico liquido color marrone, schiumoso e maleodorante, che copioso si getta gorgogliando direttamente nel fiume. Un’ampia macchia scura si staglia sulla trasparenza dell’acqua. Mi trovo circa all’altezza del monumento di Lombroso.
Altra gente passa, guarda e borbotta qualcosa. Una coppia di turisti invece si ferma. Osservano sdegnati il triste spettacolo e, con chiaro accento teutonico, scuotono il capo, mi guardano ed esclamano “Che vergogna!” Mi unisco al loro sdegno, ma mi sento di ribadire che non è una situazione normale uno scarico fognario a cielo aperto. Si ferma però proprio in quel momento un ragazzo che mi contraddice, affermando che è così da una settimana, pur a momenti alterni.
Prendo in mano il cellulare, scatto un paio di foto e, non conoscendo il riferimento dell’ARPAV, compongo il “112”. Mi risponde la Polizia di Stato che mi passa il Comune. Rimango inutilmente in attesa e quindi decido di riprovare con il “113”. Risponde il Comando dei Carabinieri che diligentemente prende nota di ogni particolare, compresi i miei dati anagrafici e la residenza. Rassicurano che si sarebbero fatti carico della segnalazione. Speriamo.
Mi avvio verso casa. Per analogia altri pensieri mi affollano la mente. Il confronto più generale tra la nostra classe politica e quella degli altri Paesi, la crisi economica e le nostre immeritate potenzialità di risposta, cioè il paesaggio, i monumenti, la cultura, il sole. Leve di uno sviluppo economico alternativo che abbiamo lasciato arrugginire nell’indifferenza collettiva.
Paolo Ricci

Paolo Ricci, nato e residente a Verona, è un medico epidemiologo già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Agenzia di Tutela della Salute delle province di Mantova e Cremona e già professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in materie di sanità pubblica. Suo interesse particolare lo studio dei rischi ambientali per la salute negli ambienti di vita e di lavoro, con specifico riferimento alle patologie oncologiche, croniche ed agli eventi avversi della riproduzione. E’ autore/coautore di numerose pubblicazioni scientifiche anche su autorevoli riviste internazionali. Attualmente continua a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per il Progetto pluriennale Sentieri che monitora lo stato di salute dei siti contaminati d’interesse nazionale (SIN) e, in qualità di consulente tecnico, con alcune Procure Generali della Repubblica in tema di amianto e tumori. corinna.paolo@gmail.com
