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Palazzo Barbieri, Verona
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Inchieste

Lavorare in Comune: dirigenti di se stessi per grazia ricevuta

INCHIESTA – Il sindacato del Pubblico Impiego (CUB) denuncia una sostanziale mancanza di autonomia da parte della classe dirigente del Comune nei confronti dello “straripante” potere politico esercitato dalla giunta

INCHIESTA – Una lettera aperta del sindacato autonomo Cub del Pubblico Impiego di Verona, indirizzata a tutti i dipendenti del Comune, sta scuotendo le fondamenta di Palazzo Barbieri liberando tutto il malumore che da tempo cova sotto le ceneri tra il personale impiegatizio.

Nella lettera si denuncia una sostanziale mancanza di autonomia da parte della classe dirigente del Comune nei confronti dello “straripante” potere politico esercitato dalla giunta e dai singoli assessori.

Uno stato di sostanziale “commistione” tra potere politico e potere amministrativo che tradirebbe lo spirito delle riforme della pubblica amministrazione avviate fin dagli anni Novanta sulla base di un’auspicata “separazione tra il potere politico e quello tecnico all’interno della Pubblica Amministrazione”, e che esporrebbe i lavoratori a ogni genere di ritorsioni e forzature più o meno velati.

A titolo di esempio di tale affermata degenerazione, nella lettera si cita il fatto che “nelle assemblee pubbliche i lavoratori delle scuole materne chiedono ormai di votare in segreto per timore di ritorsioni”. Si rivela di un assessore che “convoca ad una ad una le organizzazioni sindacali per raccomandare loro, esplicitamente, la promozione di un collega”. Di un altro che, nel corso dell’iter di approvazione di una delicata opera pubblica, che attende l’esame delle osservazioni dei cittadini, “convoca il personale degli uffici preposti raccomandando loro un lavoro celere ed essenziale”. Di promozioni fatte secondo criteri più politici che sulla base di valutazione oggettive dei risultati raggiunti. “Perché non possiamo raccontare le ‘mitiche’ avventure del Comandante della Polizia Municipale – prosegue la lettera – e dei i suoi ‘fantasiosi’ procedimenti disciplinari nei confronti dei “sottoposti” ed il clima perturbato che questo produce?”.

A conferma di una mancata separazione tra potere politico e amministrativo si cita una circolare apparsa in questi giorni sull’Intranet del Comune, in cui si stabilisce che a partire dal 23 gennaio 2013 “tutte le determinazioni di impegno di spesa per l’esercizio 2013 debbano essere preventivamente sottoposte all’esame della Giunta”. Insomma, mentre nel resto d’Italia la politica si affida ai tecnici, a Verona avocherebbe a sé tutto il potere. Tante considerazioni, ma anche tanti numeri a sostegno della presenza di una vera e propria anomalia.

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“Che cosa ci stanno a fare nel Comune di Verona 58 dirigenti su 2423 lavoratori, quando Padova ne ha la metà, con un risparmio di 2 milioni di euro l’anno?”. Quello del gran numero di dirigenti e posizionati è una anomalia riscontrata anche da uno studio ufficiale. Nel corso del 2007 il Cuoa, prestigiosa business school del Nordest, su incarico dello stesso Sindaco Flavio Tosi, che allora si apprestava a prendere per la prima volta in mano le redini della macchina comunale, aveva proceduto ad una approfondita analisi dell’organigramma comunale, giungendo alla conclusione che in Comune il numero dei capi (dirigenti e “posizionati”, una sorta di subdirigenti) in rapporto ai lavoratori semplici era decisamente sovradimensionato.

Il Cuoa aveva contato 56 dirigenti e ben 160 sub-dirigenti. In pratica un capo (o capetto) ogni 11 impiegati. Troppi, visto che, secondo lo stesso Cuoa, in gran parte delle città della dimensione paragonabile a Verona la situazione si presentava ben più equilibrata. I consulenti consigliavano vivamente di rivedere almeno una ventina di posizioni di comando, a partire dagli uffici in cui il rapporto tra capi e comandati era inferiore a 1:5, e ne citava alcuni a titolo di esempio: l’Ufficio del Sindaco, la Direzione Generale, gli Affari di Giunta.

A distanza di cinque anni, però, la situazione non è migliorata affatto: oggi infatti il Comune si trova con ben 58 dirigenti e 177 posizionati su un totale di 2.423 dipendenti, con un rapporto di 1 dirigente ogni 10 comandati. La spesa annua per i soli stipendi (lordi) dei dirigenti ammonta a circa 5 milioni di euro.
Secondo i dati forniti dal sindacato autonomo Cub, nell’organigramma attuale del Comune ci sono almeno cinque settori in cui un dirigente comanda meno di cinque dipendenti e ben sette dirigenti che comandano… se stessi, ovvero non hanno nessun impiegato ai loro ordini.

Oltre alla retribuzione base del dipendente comunale, che si aggira dai 1.200 ai 1.600 euro al mese a seconda dell’inquadramento, dell’anzianità e del livello professionale acquisito, il dirigente costa, di sola “base tabellare”, 43.625,66 euro all’anno, a cui va aggiunta la “retribuzione di posizione” che nel 2011 (ultimi dati disponibili) è andata da un minimo di 18 mila euro a un massimo di 57 mila, a seconda del settore di riferimento.

Poi c’è la “retribuzione di risultato” che sempre stando ai dati 2011 può variare dai 2 ai 4 mila euro l’anno e in un caso ha raggiunto i 24 mila euro. Oltre a tutto ciò, il dirigente può percepire “altri compensi” derivanti da progetti singoli a cui ha partecipato nel corso dell’anno, ad esempio il capo dell’Ufficio tecnico che partecipa alla progettazione una grossa opera pubblica.

Nel 2012 il settore Pianificazione territoriale ha così percepito “altri compensi” per un valore di 56 mila euro; quello Mobilità e traffico 24 mila; l’ Edilizia Pubblica 29 mila; i Lavori pubblici 17 mila. Naturalmente tutte le voci che formano la busta paga del dirigente non sono esentasse. A fronte di una retribuzione lorda che può variare da un minimo di 67 mila euro a un massimo di 145 mila euro, il netto che finisce in tasca oscilla dai 40 agli 80 mila euro all’anno. Da segnalare che nei documenti che vengono resi pubblici non viene conteggiato l’accantonamento per il fine rapporto (cosiddetto “lordissimo”).

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Nello svolgimento del suo incarico il dirigente può essere coadiuvato dalle cosiddette “posizioni organizzative”, una sorta di subdirigenti. Si tratta di personale già inquadrato nella fascia più alta (la D) a cui l’amministrazione assegna il coordinamento di uno specifico incarico riconoscendogli per questo un premio annuo aggiuntivo, che può variare da un minimo di 5.200 euro l’anno a un massimo di 16 mila. Nel Comune di Verona la media di tale premio aggiuntivo si aggira attorno ai 10.282 euro l’anno, per un “monte-premi” complessivo di 1.820.000 (177 è infatti il numero dei posizionati).

Quest’ultima cifra non è casuale, ma è frutto di un accordo sindacale esistente fin dal 2008 tra amministrazione e sindacati: la “posizione organizzativa” è infatti un incarico temporaneo che deve venire rinnovato annualmente e l’amministrazione comunale ha ottenuto dal sindacato la possibilità di gestire, entro questo tetto di spesa, abbastanza liberamente le posizioni organizzative in cambio dell’assicurazione di lasciare un congruo monte-premi di risultato (circa 2,7 milioni di euro all’anno) da suddividere tra i lavoratori “semplici”.

Da questa dinamica derivano le pressioni di cui spesso le sigle sindacali sono oggetto da parte di qualche assessore, che cerca di inserire nel computo annuo delle risorse destinate alle posizioni organizzative determinate persone gradite o comunque ritenute meritevoli dall’amministrazione. Questa sorta di pax sindacale potrebbe però saltare se la corda viene troppo tesa.

Alla base della piramide abbiamo infine i dipendenti semplici: si tratta di 1.967 persone suddivise in questo modo: 456 in fascia B; 1.055 in fascia C e 452 in fascia D. Infine ci sono le 251 impiegate del contratto scuola, inquadrate generalmente in fascia C. Per i peones alla base della piramide, il premio di risultato annuale vale all’incirca una tredicesima. S

ulla carta ciascun dipendente dovrebbe essere sottoposto a rigorose verifiche e valutazioni degli obbiettivi raggiunti, sulla base delle quali dovrebbe essere poi commisurata la corresponsione del premio di risultato. Ma il condizionale è d’obbligo, perché nella pratica i criteri di valutazione sono tutt’altro che verificabili, misurabili e oggettivi: un po’ per colpa del legislatore, che da decenni abbozza riforme della pubblica amministrazione che non vedono mai la luce o che vengono ammazzate in culla; un po’ per colpa dello stesso Comune che, diversamente da altre realtà in Italia, non si è mai deciso ad adottare organismi di valutazione indipendenti delle performance dei servizi e della produttività dei dipendenti.
Va da sé che, in assenza di parametri oggettivi, la verifica e la valutazione delle prestazioni del personale viene di fatto demandata alla “libera” contrattazione sindacale il cui esito, ovviamente, dipende dai rapporti di forza interni all’azienda-Comune.

Ritornando al rapporto tra capi e dipendenti possiamo ora capire che la situazione reale è ancora più squilibrata di quanto appare a prima vista guardando soltanto al numero di dirigenti. Considerando che anche le posizioni organizzative svolgono un’azione di coordinamento e comando all’interno degli uffici, possiamo vedere come i Lavori Pubblici, ad esempio, con 71 dipendenti, siano diretti da un dirigente e ben 13 posizioni organizzative, con un rapporto pari ad 1 capo ogni 5 diretti. C’è bisogno di un dirigente per governare l’Ufficio Segnaletica stradale?

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Gli unici settori a fare eccezione sono l’Istruzione, dove un dirigente e una manciata di posizioni organizzative coordinano ben 664 dipendenti, e la Polizia Municipale, dove i dipendenti da coordinare sono ben 329. Istruzione e Polizia Municipale contano quindi il 40% del totale dei dipendenti comunali. Se per assurdo togliessimo questi dipendenti e questi capi dell’organico del Comune il rapporto capi-dipendenti si abbasserebbe a 1 capo ogni 4,5 diretti.

L’eccessiva concentrazione di dirigenti o subdirigenti in quasi tutti gli uffici comunali è conseguenza di diversi fattori: carriere personali interrotte, oppure particolari scelte di gestione. C’è ad esempio il caso del dirigente che con un’amministrazione aveva la responsabilità di un settore importante e che coordinava una trentina di dipendenti ma che poi, di punto in bianco, non considerato dalla nuova amministrazione viene spostato in un piccolo ufficio dove coordina solo 5 persone.

Ci sono rendite di posizione. Ci sono dirigenti che sono stati redistribuiti nei i vari settori quando l’amministrazione ha deciso di esternalizzare le Mense scolastiche e le Farmacie. C’è il caso delle segretarie degli assessori che nel corso del tempo hanno guadagnato tutte la “posizione organizzativa” pur continuando a svolgere lo stesso lavoro. C’è il caso dello staff del Sindaco. C’è il caso del dirigente che viene richiamato in servizio dalla pensione con incarico fiduciario.

Non da ultimo, il numero dei dirigenti rimane alto per una normativa perversa che consente all’amministrazione di nominare a tempo determinato una quota del 10% di dirigenti. Ed è ovvio che più larga è la base di partenza, più grande sarà il numero dei dirigenti che la politica può nominare a sua totale discrezione, senza concorso.
Da tempo il sindacato chiede di dare un taglio al mantenimento in servizio dei dirigenti richiamati, dei posizionati e delle cosiddette “alte professionalità” (altra maniera per distribuire incarichi); di evitare di sostituire i dirigenti che vanno in pensione e di riaprire, finalmente, le assunzioni mediante concorso nei servizi più importanti e ora in grave sofferenza, come gli Asili nido, le Scuole materne, tra le Assistenti sociali e la Polizia municipale. Il dialogo tuttavia è difficile.

La consapevolezza che una revisione dell’organigramma sia necessaria c’è anche da parte dell’amministrazione comunale. Nel recente passato l’assessore al Personale l’ha dichiarato più volte. I provvedimenti concreti continuano tuttavia a riguardare il grande risiko dei dirigenti alla testa: il 15 gennaio scorso un decreto del Sindaco andava a rimodulare la lista dei “Magnifici sei”, ovvero dei dirigenti responsabili delle 6 principali aree di attività del Comune: accanto ai riconfermati Marco Borghesi alle Risorse Economiche; Marco Crescimbeni alle Risorse Umane; Daniela Maellare ai Servizi Sociali; Lauciano Ortolani ai Lavori Pubblici e Gabriele Ren alla Cultura troviamo la new entry Giorgio Zanoni, divenuto responsabile dell’Area Gestione del Territorio. La stranezza evocata da alcuni sindacati è che l’ufficio di Zanoni, Mobilità e Traffico, si trova però ancora sotto i Lavori Pubblici. A chi risponde questo dirigente?

Anche da parte dei cittadini ci si potrebbe chiedere a quali interessi risponda il mantenimento di una struttura di comando tanto sproporzionata rispetto alle esigenze, e quali servizi potrebbero venire potenziati o migliorati con i milioni di euro che si potrebbero risparmiare attraverso una gestione più sobria della macchina comunale.

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Forse ce lo dirà il prossimo direttore Generale (l’attuale, Renato Piccoli, è scaduto a dicembre ma ha ottenuto una proroga di 6 mesi). Le voci di corridoio indicano come favorito alla successione Marco Mastroianni, che attualmente dirige, assieme a 3 posizioni organizzative, lo staff del Sindaco, la Segreteria del Sindaco e la Promozione del lavoro per un totale di 16 dipendenti. I sindacati lo annoverano tra i dirigenti di nomina politica. Forse ce lo dirà lui. O forse no.

Michele Marcolongo

Leggi
Non solo troppi dirigenti in Comune: il CUB denuncia altre ingiustizie
Dipendenti comunali: in Giunta i tagli al personale organizzativo

47 Comments

47 Comments

  1. Beppe braga

    29/12/2013 at 18:03

    Mi e ‘ capitato di dovermi recare in un ufficio del comune di Verona, presso
    l’ex palazzo Pirelli, previo appuntamento con un operatore di un certo servizio. All’ingresso non ho incontrato nessuno che mi avesse chiesto il
    motivo della mia presenza. Dopo aver girato tranquillo nell’atrio, ho potuto
    curiosare volutamente fra i vari uffici, senza alcun impedimento da parte
    del personale ( ma dove si erano imboscati?) Chiunque avrebbe potuto con
    tutta tranquillità arrivare davanti l’accesso con un furgone e caricarlo di tutto cio’ che avesse voluto, senza che nessuno ne chiedesse il motivo.
    Dove erano le persone che solitamente ricevono i cittadini? Quello che piu’
    Mi ha colpito e’ che nessun impiegato, dopo che mi aveva visto girare per
    gli uffici, non mi ha chiesto alcunche’ Propongo pertanto che alcuni dirigenti, senza incarichi, siano trasferiti a Palazzo Pirelli, per vedere chi fa
    cosa!

  2. armando tosi

    18/06/2013 at 20:56

    @Vale ma quali mezzi d’informazione, oramai sono tutti politicizzati….non escono neppure ….lo sceriffo dell’Ufficio stampa si guarda bene dal difendere i suoi pupilli .
    Ringrazio Michele per i suoi servizi e per la capacità con cui mette al corrente la cittadinanza.
    Purtroppo la mafia non è solo siciliana .

  3. cian

    17/06/2013 at 22:51

    vi prego, fermate questa schifezza ….io non voterò mai più questa classe politica

  4. vale

    09/06/2013 at 22:40

    sarebbe molto bello se l’articolo arrivasse ai mezzi di informazione televisivi , Iene, Striscia…. ecc.,
    Che bella sputtanata per la nostra città

  5. GARRY S.

    01/06/2013 at 23:07

    vi informo che i politici che amministrano verona , nonostante la vergogna del rapporto di 1 DIRIGENTE PER 10 DIPENDENTI, hanno deliberato di mantenere tale situazione.
    Spero che al momento del voto ogni cittadini si ricordi .

  6. ciano

    29/05/2013 at 21:20

    spero che i cittadini si rendano conto di come vengono gestiti i nostri soldi

  7. armando tosi

    13/05/2013 at 20:33

    I sindacalisti lavorano esattamente come i politici, fanno solamente quello che a loro conviene. Non c’è più rispetto per i lavoratori. Ma la cosa più desolante è che proprio i lavoratori non hanno rispetto di se stessi, accettano tutto e non si battono per far valere i propri diritti. Molti hanno paura e molti altri sono menefreghisti. Purtroppo le cose non cambieranno mai. Male che si vuole non duole. Armando Tosi

  8. flav

    23/04/2013 at 22:43

    sono anni che i cittadini di Verona pagano per mantenere il personale organizzativo del comune di vr con il rapporto di 1 ogni 10 impiegati e da quello che ho letto nei commenti dell’intervista ass. Toffali, sembra che alcuni abbiano addirittura solo la scuola dell’obbligo,… e il sig. PEZZUTO rappresentante sindacale dei dipendenti pubblici fatalità è inciampato nell’art……. ma dove cavolo è viveva sto rappresentante sindacale….., ,,,mi viene un sospetto, forse appartiene ai privilegiati denunciati dall’articolo?
    Quello che secondo me è grave, è la spudoratezza di un sindacalista che è sempre stato zitto per anni e poi poverino, inciampa nell’articolo e………
    saluti. Lettera Firmata

  9. silvia

    20/04/2013 at 21:48

    Un grande OK a G. MONTOLLI, condivido lal sua risposta a B. PEZZUTO, che ha specificato di essere molto informato conoscendo la storia essendo un rapp. sind., ma ha dimenticato di informare di essere anche una posizione organizzativa
    Caro Montolli sicuramente questo rapp sind. si sarà dato da fare come un pazzo per diminuire il rapporto dirigenziale indicato nel suo articolo, ……………..CHISSA’.
    Il suo articolo spero che contribuirà nel mettere fine al sistema “mafioso” e allo sperpero di danaro pubblico.
    GRAZIE.

    Lettera firmata

  10. Giorgio Montolli

    17/04/2013 at 23:15

    Di nuovo sulle opinioni anonime: non le pubblichiamo. Possiamo siglare i commenti con la dicitura “lettera firmata” ma alla redazione devono arrivare con nome e cognome e la richiesta di non voler comparire. Grazie.

  11. Redazione

    15/04/2013 at 09:13

    Non pubblicheremo più commenti in questa sezione che non siano firmati con nome e cognome. Nel senso che il commento deve essere inviato alla redazione con la possibilità di risalire all’autore, il quale può indicare di siglare il testo con la dicitura “Lettera firmata”. Grazie. Giorgio Montolli

  12. Bruno Pezzuto

    12/04/2013 at 14:35

    Ho letto solo oggi questo articolo, ci sono ‘inciampato’ quasi per caso, ma non mi sembra che si possa definire un’indagine giornalistica, svolta con obiettività e soprattutto con onestà e conoscenza completa della situazione.
    E mi meraviglio anche che la redazione abbia avvertito l’esigenza di denunciare un presunto plagio dei contenuti da parte del Movimento 5S dal titolo “5 Stelle e Verona In: la differenza tra un misero copiare e un nobile condividere” in cui si afferma che “non sempre l’autore che scrive per Verona In è contento di finire senza saperlo in bella evidenza sotto un’etichetta evidentemente politica.”
    Ma dove è la differenza? Se la presunta indagine viene svolta nei termini in cui è stata portata avanti, cioè sulla base di una sola fonte, seppur legittima, costituita da una lettera aperta di una sigla sindacale, la si può definire obiettiva? In entrambi i casi si tratta di un’operazione politica; e non tacciate di giornalismo certe operazioni strumentali facendole passare per indagini.
    Io personalmente conosco tutta la storia, l’ho vissuta, sono anche un rappresentante sindacale e sono sempre pronto al confronto e al dialogo, a dare tutte le dovute informazioni che possono contribuire a valutare i fatti in modo più corretto, certamente più ampio e meno settario.
    Credo che lo si debba al giornalismo cui vi ispirate. E soprattutto lo si debba a tutte le persone che hanno diritto di conoscere i fatti nella loro complessità, in modo da farsene autonomamente un’opinione personale per quanto possibile completa.

    • Giorgio Montolli

      13/04/2013 at 09:27

      Caro Bruno Pezzuto, se sempre “inciampando per caso” vai ai link presenti in coda all’inchiesta di cui parli (i link presenti sul sito di Verona In che vedi qui sopra, non su quello del Movimento 5 Stelle dove probabilmente hai letto l’articolo di Marcolongo e dove non sono stati riportati) allora vedrai che abbiamo pubblicato anche il parere dell’assessore Toffali, che è la controparte di cui parli e che tra l’altro è stato un vero gentleman nel rispondere alle nostre domande. Scrivi di essere “sempre pronto al confronto e al dialogo, a dare tutte le dovute informazioni che possono contribuire a valutare i fatti in modo più corretto″ e questo è esattamente il criterio a cui ci ispiriamo. Per cui, se vorrai far seguire le parole ai fatti, ti invito a stendere un commento sulla vicenda a cui daremo poi il risalto che merita. Ancora per quanto riguarda i Grillini nel mio commento non c’è la parola “plagio”, a cui fai cenno, ma solo l’invito alla correttezza. Plagio sa da anticamera di Tribunale, io invece penso che i 5 Stelle siano più una risorsa che degli avversari. Cordialmente. Giorgio Montolli

  13. Massimo R.

    11/04/2013 at 14:44

    Complimenti, veramente, al direttore e al giornalista: finalmente un pezzo degno di questo nome, mentre assistiamo a ben altro tutti i giorni se prendiamo in considerazione taluni giornali quotidiani locali o gli “addetti stampa” degli Enti locali….Qualcuno avvisi Santoro e Gad Lerner che hanno “sdoganato” a livello nazionale taluni rapprentanti politici e delle Istituzioni “emergenti”…..

  14. Redazione

    09/04/2013 at 20:48

    Stanno arrivando molti altri commenti in redazione, ma tutti non firmati per cui abbiamo deciso di non pubblicarli. Potete inviare nuovamente i commenti firmando nell’apposito spazio. Non riusciamo a capire perché non mettere nome e cognome quando si tratta, per la maggior parte, di riflessioni del tutto accettabili sul piano del confronto. Giorgio Montolli

  15. Gregorio M.

    26/03/2013 at 23:05

    Tranquilli, ho saputo che entro questo mese di marzo l’amministrazione del Comune di Verona farà un grosso taglio a tutti questi sprechi riducendo il numero dei dirigenti e riducendo del 70% le posizioni organizzative.
    Finalmente ! ! !

  16. ernest

    20/03/2013 at 17:10

    x la redazione ….. non ho visto pubblicata la mia replica all’intervento di armando tosi,posso saperne il motivo.
    x matteo condivido pienamente la tua oppinione

    • Redazione

      20/03/2013 at 17:16

      Devi firmarti ernest. Quando compili il form in alto c’è uno spazio per mettere la firma. Solo questo, lo sto dicendo a tutti. Ciao

  17. Matteo

    20/03/2013 at 11:52

    Anche se un po’ in ritardo ancora complimenti a Marcolongo.
    Se ci fossero più giornalisti come lui e giornali come VeronaIn il giornalismo farebbe veramente il suo lavoro: il cane da guardia ai potenti.

    Bravi, continuate così!

    • Redazione

      20/03/2013 at 11:57

      Ieri è arrivata in redazione una lettera di alcuni dipendenti comunali di ringraziamento e incoraggiamento. Speriamo che fare chiarezza serva a creare condizioni di lavoro più eque. Ma Verona In vuole anche essere un giornale aperto a chi è di parere diverso. Quindi ben volentieri ospitiamo punti di vista differenti, che contribuiscano a dare una visione obiettiva dei problemi e quindi cercare soluzioni appropriate.

  18. Armando Tosi

    14/03/2013 at 09:29

    Cari Ernest e Giuststefa, avete pienamente ragione e condivido la Vostra presa di posizione.
    E’ vero io sono uno statale e ti posso dire che di persone che svolgono in maniera egregia il proprio lavoro ce ne sono molte, ma le altre, quelle scansafatiche, lo sono diventate nel tempo, proprio grazie ai politici, ai dirigenti ed ai vice-capetti, i quali ti obbligano a non alzare mai la testa.
    Di gente con belle idee, buoni propositi ce ne sono a bizzeffe, solo che il motto dividi et impera nello stato è sempre attuale.
    Loro non vogliono gruppi di lavoro, non vogliono che un dipendente abbia un’idea brillante, non vogliono che tu abbia visibilità, tu devi stare sotto, nella mischia, chi alza la testa verrà silurato, mobbizzato, trasferito, isolato.
    Tutto questo con i Sindacati che restono a guardare, compiacenti di tutto.
    Ha ragione Grillo, i sindacati dovrebbero essere aboliti.
    Sono i primi che si vendono, che fanno accordi sotto banco, nei corridoi prima di andare al tavolo della trattativa.
    Mi spiace ma le cose non cambieranno mai, io sono da 30 anni nello Stato e negli anni non è mai cambiato nulla.
    Noi non possiamo fare nulla, la macchina è troppo arrugginita e complessa, o ti adegui o ti impicchi.
    Ci sono troppi interessi sotto, troppa gente che mangia, troppi piaceri , la Guardia di Finanza, la Procura su certe cose dormono, perchè a volte non si spiegano certi comportamenti o certe situazioni che tutti sanno ma fatalità chi dovrebbe controllare NO.
    E’ sempre così, chi controlla il Controllore?
    Ciao e buona giornata a tutti.
    Armando Tosi

  19. giuststefa

    13/03/2013 at 17:49

    Scusate se mi intrometto, ma questi dipendenti pubblici non hanno un sindacato?
    Possibile che in tutti questi anni nessuno abbia mai denunciato il caso?
    Se quello esposto nell’articolo è vero,fuori dale scatole politici e sindacati che hanno oscurato il tutto.
    Qualcuno mi può rispondere per cortesia,
    (ps) Ermest condivido il tuo pensiero, l’Italia è fatta soprattuto di gente che lotta , che si espone………….e poi ci sono loro che aspettano che finisca l’orario per avere mezza giornata libera.

  20. ernest

    12/03/2013 at 20:04

    Armando per cortesia parla per te,….da come ti esprimi sei sicuramente un dipendente pubblico che stai cosi bene che preferisci adeguarti ,non esporti e aspettare che tutto si calmi ,tanto un dirigente in più o meno , lo paghiamo noi cittadini
    L’italia è fatta di gente che lotta che non si rassegna,…. poi ci siete voi

  21. ernest

    11/03/2013 at 22:13

    CIANO, concordo con te, non è possibile che 2000 dipendenti sindacato compreso non si siano mai indignati.
    Probabilmente hanno concordato di aumentare i dirigenti a patto di non rompere le scatole ai dipendenti.
    PECCATO CHE A PAGARE SIANO I CITTADINI

    • armando

      12/03/2013 at 15:10

      Caro Ernest la maggior parte degli Italiani sono dei pecoroni, aspettano tutti che i lavori sporchi li facciano gli altri e lo stesso in questo caso…nessuno si vuole esporre, nessuno osa alzare la testa poichè si ha sempre paura.
      Chi ci governa ha capito questo e gode, ci marcia su questa situazione.
      Stiamo ancora troppo bene fidati…
      Armando Tosi

  22. Michele Marcolongo

    11/03/2013 at 18:10

    La domanda è legittima: perché questa situazione emerge soltanto adesso? La spiegazione sarebbe lunga, ma in buona sostanza è che alcuni settori del Comune, come l’Istruzione, il Sociale, la Cultura stanno esplodendo. Il sociale da anni sta in piedi soltanto grazie alle elargizioni della Fondazione Cariverona. La cultura (a parole il più grande patrimonio di Verona) riceve finanziamenti ridicoli. Le maestre dei nidi e delle materne sono sotto organico, e maneggiano creature, non badili… Tosi vorrebbe impacchettare tutto il settore dell’educazione in una fondazione e darlo in appalto al miglior offerente, meglio se le suore, ma ovviamente trova molte resistenze. Intanto però quest’anno ha esternalizzato altri 200 posti dei nidi. Ha cambiato il contratto alle maestre in una maniera che il Tar e il Consiglio di Stato ha giudicato comportamento antisindacale. In precedenza aveva esternalizzato tutte le addette alle mense (le famose scodellatrici). Prima ancora aveva lasciato a casa i precari del Comune che, come avevamo cercato di evidenziare in una precedente inchiesta, non sono dei perdigiorno ma fanno funzionare la macchina comunale in settori importanti come le infrazioni al codice della strada, la cultura ecc.
    I dipendenti comunali si stanno quindi chiedendo: ma tocca sempre a noi? Quando toccherà anche ai capi e ai capetti? Come sempre in Italia ci sono mille regole, nessuna delle quali efficaci: di fatto i capi e i capetti sono di nomina politica (fatta eccezione per i dirigenti di ruolo, entrati per concorso). I cosiddetti posizionati, che abbiamo chiamato sub-dirigenti per semplificare, sono dipendenti semplici, inquadrati nelle categorie più alte, a cui viene dato un incarico di coordinamento temporaneo, valido un anno. Formalmente sono i dirigenti a dare l’incarico, ma chi fa le nomine è in realtà la giunta comunale, cioè il potere politico. Questo ci hanno detto i sindacalisti e i dipendenti che abbiamo sentito. Per questo motivo troviamo ogni anno assessori che fanno il giro delle sette chiese (i sindacati) per vedere se, rispetto all’accordo sindacale, avanzano risorse per “posizionare” il tale o la talaltra persona di loro fiducia. Perché i sindacati accettano questo stato di cose? Perché lasciando alla giunta mano libera sulla nomina dei posizionati portano a casa almeno una fetta della torta (il premio annuale di produzione) da ripartire tra tutti i dipendenti semplici che altrimenti rischierebbero di restare totalmente a bocca asciutta. L’ultima volta che i sindacati hanno provato a mostrare il muscoli (in occasione dell’esternalizzazione delle scodellatrici, che inizialmente vedeva coinvolte anche le maestre) si sono visti sciogliere tra le mani il fronte di lotta quando il Comune, molto abilmente (il solito dividi et impera) ha scorporato le maestre dal piano dei tagli. Salvo ritornare alla carica due anni dopo contro le maestre, ma questa volta non c’erano più le scodellatrici a fare fronte comune con loro. Questo non significa che si debba prender parte per l’una o l’altra fazione. I cittadini devono semplicemente giudicare i servizi che ricevono, possibilmente tenendo conto che, come nel caso dei nidi e delle materne, Verona partiva da livelli di massima eccellenza. Partiva, appunto. Purtroppo il ragionamento che i più fanno è quello di dire: ma i miei figli sono grandi, che me ne frega se tagliano quelle là? Del museo che me ne frega, lo tirino pure via, meglio le salamelle e il brulé che vendono in piazza dei signori. Senza contare che ad andare in malora è tutto un sistema.
    Michele Marcolongo

  23. ciano

    10/03/2013 at 17:32

    Giosuè , non cominci a capire un bel niente, il problema non è la trasparenza , il problema è il rapporto di 1 dirigente ogni 10 impiegati.
    Chi se ne frega se non c’è un una commissione che valuta la scelta del dirigente, non fare l’intelletuale,facciamoli lavorare i dipendenti pubblici dalla schiena di vetro, rovina dell’italia e principali responsabili del nostro debito pubblico.

    • Redazione

      10/03/2013 at 17:52

      Vi prego di firmarvi quando scrivete al giornal perché altrimenti dovrò fare a meno di pubblicare, e mi dispiacerebbe visto che esprimere pensieri in modo costruttivo è una delle poche risorse utili ad uscire dal pantano. Grazie per i contributi. @ciano: guarda che ci sono anche i dipendenti pubblici che si comportano bene, ci sono anche quelli malpagati e fare di tutta l’erba un fascio, come si dice, non aiuta.:) Giorgio Montolli

      • ciano

        10/03/2013 at 21:44

        ….si comportano bene!… ma la denuncia parte da un giornalista di certo non dipendente pubblico e da quello che sono riuscito a capire sono decenni che esiste la situazione e nessuno, compresi i sindacati hanno denunciato il fatto, probabilmente esiste un compromesso di non rompersi le scatole a vicenda.
        Io non faccio di tutta l’erba un fascio, MA SE NON HANNO MAI DENUNCIATO LA SITUAZIONE,…..,,io che sono un cittadino divento rabbioso solo leggendo l’articolo

        • Redazione

          11/03/2013 at 06:54

          Grazie Ciano, sono tate le cose che non funzionano nel nostro Paese. È per fortuna che ci sono ancora cittadini capaci di indignarsi. Speriamo di conoscerai, così’ scambiamo qualche opinione … Dal vivo! :). Giorgio Montolli

  24. ciano

    09/03/2013 at 21:48

    in tutta europa si cerca di mettere un freno agli stipendi dei dirigenti pubblici.
    Come mai nella nostra città si preferisce invece aumentare le tasse ai cittadini per mantenere questo marciume.
    ANDIAMO AVANTI COSI

  25. Giosuè

    09/03/2013 at 21:39

    Ok be. Comincio a capire leggendo anche gli interventi che si sono susseguiti. Alla faccia della trasparenza ! Vuoi dire che questi sub-dirigenti rivestono un ruolo pubblico senza avere effettuato un concorso pubblico? E non c’è un organismo o una commissione che valuta se la scelta fatta dal dirigente è veramente motivata ? Non credo che i dirigenti abbiano tanto potere da nominare i loro vice senza dover rispondere ad un loro superiore. Ciò si presterebbe a forme di corruzione più o meno gravi in ogni caso è un sistema per niente trasparente.

  26. giusti

    08/03/2013 at 22:17

    x giulio, volevo informarti che tempo fa , girava un volantino che confermava il passaggio di circa 400 dipendenti del Settore istruzione in una azienda ,
    Pur trovandosi con meno dipendenti cosa hanno pensato i nostri amministratori,…. aumentare il premio dei sub dirigenti e anche la quantità degli stessi ( MENO DIPENDENTI=PIU’ DIRIGENTI)

    PER CORTESIA CHIEDO SE QUALCHE SINDACALISTA , DIPENDENTE ,AMMINISTRATORE …PUO’ CONFERMARE O SMENTIRE LA VERIDICITA’ DEL VOLANTINO

    • Redazione

      09/03/2013 at 09:10

      Ricordo a tutti che bisogna firmarsi.

  27. Armando Tosi

    08/03/2013 at 18:54

    E’ una vergogna ed uno schifo, la gente si ammazza per aver perso il lavoro e la dignità, molte famiglie non arrivano alla fine del mese, molti laureati non raccomandati lasciano l’Italia, tutto questo grazie a una politica malata, piena di gente egoista e assetata di soldi. Ho letto molto attentamente questo articolo e faccio i complimenti all’autore, ma sono straconvinto che le cose non cambieranno mai. Questo si chiama circolo vizioso, casta, piramide egoistica, dove al vertice ci sono i politici ( monarca ) che se vogliono ottenere o fare delle porcate si devono per forza relazionare con i dirigenti ( Generale ) , che a loro volta in cambio ottengono soldi e protezione, poi i dirigenti nominano dei fidati posizionati ( marescialli ) che seguono la truppa e fanno rapporto ogni secondo di tutto cio’ che si muove, ovviamente tutto questo in cambio di soldi, agevolazioni ( parcheggi ), biglietti per arena, teatro, concerti o assunzioni di amici degli amci, in fondo alla piramide, la base ( truppa ) ci sono i poveri lavoratori che devono lavorare senza mai alzare la testa, ma soprattutto senza fare domande, pena l’isolamento o il trasferimento. Questo è l’Ente Pubblico e purtroppo dopo anni e anni di monarchia sarà dura passare alla Democrazia. Speriamo in bene. Complimenti cosi e sempre avanti con le denunce pubbliche, deve finire l’ignoranza e la paura della gente nel denunciare queste cose….

  28. Giulio

    07/03/2013 at 13:16

    Grazie Michele e Giorgio per l’articolo.
    Dobbiamo reagire a questa deriva…da quello che so hanno tagliato più di 40 educatrici (ovviamente precarie) negli asili nido per promuovere 15 dirigenti. Il risultato è che il personale ausiliario continua a ruotare con l’incertezza del posto di lavoro e della qualità di educazione dei nostri figli!!!
    Vorrei ricordare al sig. Benetti che l’eduzione dei nostri figli non è in vendita! Per questo con un gruppo di genitori vorremmo alzare la voce, ci date una mano?

  29. garry

    05/03/2013 at 21:35

    scusate ma io non capisco, ho letto l’articolo è pazzesco , in questo periodo cosi’ critico dove la gente perde il lavoro e molti altri faticano arrivare a fine mese,.. perchè si permette tale spreco

  30. soprano

    05/03/2013 at 17:42

    abbiamo umiliato la sicilia per anni ,perche il rapportoa tra dirigenti e impiegati è di 1 a 19.
    A verona mi sembra da quello che leggo nell ‘articolo -1 dirigente ogni 10 impegati.-
    NON HO PAROLE

  31. sol

    03/03/2013 at 22:08

    CHE SPRECO DI SOLDI!
    PENSAVO CHE FOSSE SOLO UN PROBLEMA DEL SUD

  32. maribraun

    03/03/2013 at 11:19

    ci si lamenta sempre degli altri (spesso del famigerato sud) e non si vuole vedere cosa succede a casa propria…che tristezza. ben vengano giornalisti come voi che vanno a mettere il naso su questi “affari privati”. speriamo che questo articolo serva a creare indignazione… almeno un pochina?!

    • gil

      03/03/2013 at 20:39

      … MARIBRAUM, spero che tu abbia ragione.
      VIVA I GIORNALISTI SANI

  33. be

    01/03/2013 at 22:13

    ..caro Giosuè ,preparati che te lo spiego anche se ti sembrerà impossibile:
    60 dirigenti ben pagati ,devono gestire meno di 2000 dipendenti.
    Purtroppo questi devono farsi aiutare da 170 posizionati o sub dirigenti che oltre al buon stipendio prendono in media altri 10.000 euro circa ,, non passano concorsi , ma vengono incaricati dal dirigente ,,, ti lascio immaginare .

  34. Giosuè

    28/02/2013 at 23:38

    Ho l’articolo. Siamo alle solite, se fossimo in un’impresa privata sarebbero sufficienti 10 dirigenti, anche se ben pagati. Ma cosa sono i posizionati ?

  35. berto

    28/02/2013 at 20:51

    ..complimenti per l’articolo.
    Sono sbalordito per la mancanza di contraddittorio da parte dell’Amministrazione.

    • Giorgio Montolli

      01/03/2013 at 08:33

      Ciao Berto, mi dai modo di precisare alcune cose importanti che mi stanno a cuore. Cerchiamo sempre di contattare la controparte nelle nostre inchieste, ma pare far parte della tattica ignorare quanto viene scritto e non controbattere. Ci sono due spiegazioni: la prima è che il giornale guadagna in autorevolezza quando pubblica entrambe le campane e quindi viene ritenuto conveniente tacere. La seconda sta nell’esatto contrario: se non si controbatte il giornale diventa di parte, quindi poco credibile. Come se ne esce? Dall’idea che me ne sono fatto solo attraverso lettori attenti come te e spiegando il meccanismo. Mi dai lo spunto per riportare la questione in riunione di redazione. Magari si potrebbe cominciare a dire che abbiamo cercato questo o quel personaggio per la replica e che non si è reso disponibile. Sta accadendo con l’inchiesta sull’Arsenale, ferma da 10 giorni perchè il Vicesindaco Giacino non rilascia dichiarazioni. Bada bene, non è così che viene risposto al cronista. La tattica è quella di non farsi trovare, perché si è occupati, perché si sta facendo la spesa con la moglie. Oppure il telefono suona a vuoto. Evidentemente se a chiamare è un giornalista di un “grande” giornale il discorso è assai diverso, anche perché in caso di guizzi da parte del giornalista ci sono i sistemi per rimetterlo in riga (ma basta l’autocensura preventiva). E guarda che nelle redazioni dei “grandi” giornali ci lavora anche tanta brava gente a cui pesa questo modo di fare informazione. Grazie Berto! Giorgio Montolli

  36. stefano

    23/02/2013 at 23:04

    —sono felice che esistano giornalisti come Michele Marcolongo che è riuscito a denunciare una situazione vergognosa , in maniera precisa e senza sudditanza.

    • Giorgio Montolli

      25/02/2013 at 09:36

      Ciao Stefano,
      ti ringrazio (anche a nome di Michele). L’inchiesta in un mese è stata letta da quasi 5 mila persone, che si sono soffermate sulla pagina per 4,34 minuti in media. Questo significa che il genere interessa: nonostante la lunghezza dell’articolo la gente lo ha letto. Purtroppo continuiamo a essere Figli di un Dio minore in una città (e in un paese) dove invece di valutare e sostenere il coraggio e la libertà di stampa, avviando così certe esperienze verso una maggiore professionalità, alla fine si preferiscono i salotti bene, che possono anche assumere l’aspetto minimalista tipico degli ambienti di sinistra, ma che in realtà sono quanto di più conservatore esista. La convinzione comune, così come la percepisco io, si può riassumere così: «non siete un grande giornale, il vostro impatto sull’opinione pubblica e sulla politica è minimo, quindi ciò che fate serve a poco, e se serve a poco non è neppure giornalismo». Questo modo di pensare evidenzia tanta inerzia nascosta dietro fiumi di parole ed è aberrante, soprattutto quando a pensare in questo modo è un giornalista. Ma c’è anche la paura che qualcosa di nuovo cresca e di rimanere spiazzati. E’ evidente che così si rinforza la casta, a scapito della libertà di stampa a cui contribuiscono in Italia centinaia di piccole testate come la nostra. Grazie ancora Stefano (presto una nuova inchiesta, sull’Arsenale questa volta). Giorgio 🙂

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