Invece per il PD «Tosi deve spiegare come intende riparare al guaio che ha combinato provando ad imporre il raddoppio di Cà del Bue, se è vero, come ha affermato, che ora il Comune di Verona dovrà pagare delle penali»
Pd, Pdl e Udc per il Movimento 5 Stelle di Verona sono «Una trinità diabolica» ma anche «politucoli che già si incensano di meriti per questa battaglia vinta». Il riferimento è a quanto è accaduto ieri in Regione, in particolare all’emendamento che di fatto ha bloccato l’avvio e l’ampliamento di nuovi impianti di trattamento termico per rifiuti solidi urbani in Veneto, tra cui Ca’ del Bue a San Giovanni Lupatoto.
Il Movimento 5 Stelle spiega che «Bloccato il progetto del Motorcity di Vigasio, Giancarlo Conta (PDL) ha giurato vendetta agli ex amici della Lega Nord. Ed ecco spiegata la votazione in merito alla moratoria presentata dalla minoranza (PD) che ha interessato l’inceneritore scaligero. Un mero dispetto politico della più bassa specie». «Di chi é quindi la vittoria? Se di vittoria si può parlare?» scrive Alessandro Gennari, referente Ufficio stampa del Movimento. «Non del PDL, dispettoso ed irresponsabile, non del PD confuso e ridicolo nella sua impotenza. Certamente non della Lega, fragile ed arroccata in una relativa maggioranza. La vittoria é dei veronesi».
«Il Sindaco Tosi, il presidente Zaia, Galan, Venturi, Toffali, Conta hanno fatto ampia campagna elettorale per oltre un decennio su quest’opera» dichiara Gianni Benciolini, leader dei Grillini. «Come Movimento 5 Stelle auspichiamo che, in qualità di amministratori pubblici, rispondano personalmente ed in solido su queste decisioni arbitrarie e scellerate».
Sulla politica degli scambi di favore è d’accordo anche il PD: «L’emendamento ad hoc presentato dal Partito Democratico in Regione ha fatto saltare il castello di sabbia che Lega e Pdl avevano costruito in questi anni sulla base di logiche spartitorie» è questa la lettura che fanno i consiglieri comunali Michele Bertucco, Elisa la Paglia e Stefano Vallani, che intervengono per rispondere al sindaco Tosi, il quale ieri aveva dichiarato che «se la Regione riterrà che l’impianto si dovrà fare secondo determinati criteri noi andremo avanti sulla strada già intrapresa, mentre, se l’ente regionale deciderà che Ca’ del Bue non serve più, ovviamente noi ci adegueremo».
«Cambiare idea è legittimo e mai come in questo caso anche salutare – dichiarano gli esponenti del PD commentando lo stop al raddoppio di Cà del Bue – ma un sindaco serio ammetterebbe i propri errori cercando di porvi rimedio, mentre Tosi vuole farci credere che lui era soltanto l’utilizzatore finale».
«Troppe volte gli uomini di fiducia di Tosi in Agsm e in Regione hanno forzato le cose pur di mandare avanti il bando dei nuovi forni – dichiara Bertucco – senza considerare alcuna alternativa all’incenerimento dei rifiuti e senza considerare che con la crescita della differenziata il nuovo impianto di Verona diventava del tutto inutile. Ora il sindaco deve dire quale ruolo intende far giocare al Comune nella stesura del nuovo piano regionale e provinciale dei rifiuti».
Elisa La Paglia osserva invece che «Tosi deve anche spiegare come intende riparare al guaio che ha combinato provando ad imporre il raddoppio di Cà del Bue, se è vero, come ha affermato, che ora il Comune di Verona dovrà pagare delle penali. Questa è una vittoria dei cittadini che con la differenziata e il porta a porta stanno già praticando la soluzione migliore al problema dei rifiuti».
Cosa è successo ieri in Regione che ha portato al blocco di Ca’ del Bue
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Flavio Tosi
parlato valeria
10/01/2013 at 11:08
… el pueblo, unido, jamas serà vencido … !!!