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Cultura

Grazia Livi alla Civica parla del suo romanzo L’approdo invisibile

Corinna Albolino. Sempre interessante incontrare di nuovo la scrittrice Grazia Livi quando viene a Verona. Spesso ospite della nostra città, invitata negli anni scorsi dal Circolo della Rosa e dalla Società Letteraria, ricordiamo che vinse proprio a Verona nel 2006 il Premio internazionale “Scrivere per amore” assegnato dal Club di Giulietta per il romanzo “Lo sposo impaziente”. La storia emozionante del viaggio di nozze di Lev Tolstoj e della giovane moglie Sofia, edita da Garzanti.

Questa volta l’opportunità ci è stata offerta, martedì 13 novembre alla Civica, dal Gruppo di Lettura Chiaro scuro, un gruppo di donne italiane e straniere che da anni condividono e commentano periodicamente la lettura di un testo scelto. Un’ iniziativa dunque di grande ricchezza per chi, dopo aver letto e discusso, può confrontarsi con l’autrice. Più in generale, un appuntamento stimolante per le donne che seguono da tempo Livi, ne ricordano in particolare il famoso saggio “Da una stanza all’altra” del 1984, dove protagoniste sono le biografie di sei note scrittrici (Virginia Woolf, Jane Austen, Emily Dickinson, Caterina Percoto, Katherine Mansfield, Anaïs Nin) alla ricerca di una loro emancipazione individuale, affermazione creativa. Oppure rievocano l’altro appassionato romanzo-saggio del 1991 “Le lettere del mio nome” in cui, passando in rassegna l’opera di alcune grandi figure del Novecento, si racconta il divenire della donna negli ultimi quarant’anni, il suo farsi soggetto consapevole sulla scena storica. Tutte affezionate lettrici che amano questa scrittura perché sa andare dritta al cuore delle donne indagandone da sempre i misteri. Una scrittura “chiara come un lampo” che, come bene sottolinea Chiara Turozzi studiosa di scrittura femminile, è rigorosamente sempre tesa a ricercare le parole giuste, capaci di raccogliere ed esprimere senso.

Occasione dell’incontro è un testo del 1980, “L’approdo invisibile”, riedito recentemente. Un’opera scelta tra i molti romanzi dell’autrice, perché, come ci informa Emma Mignani Carraro fondatrice del Gruppo Chiaro scuro e presentatrice dell’ospite, segna per Livi il passaggio importante dalla scrittura giornalistica a quella saggistico-narrativa, approdando così a un nuovo genere letterario. Un libro che rappresenta la risposta definitiva a quella vocazione di scrittrice che, confessa l’autrice, dall’adolescenza la abita e trova la sua scaturigine in quell’urgenza di narrare le vite degli altri, di entrare nelle loro esistenze. Forte è infatti il desiderio di conoscere l’altro, sapere chi è, mettersi in dialogo. Più oltre, un modo per capire a fondo se stessi.

Un romanzo che è insieme diario e confessione e parla di un ritorno a Londra a distanza di vent’anni. E’ la scoperta di una città ora ritrovata completamente diversa, trasformata, spesso quasi irriconoscibile nei suoi personaggi, paesaggi. E’ il sorgere della consapevolezza che a rendere tale la realtà non sono tanto i mutamenti prodotti dallo scorrere del tempo, quanto le trasformazioni dello sguardo della narratrice, uno sguardo ora diventato, alla luce dell’esperienza, lucido, disincantato.

A colpire come in ogni opera, è la capacità narrativa di Livi, la sua bravura nel descrivere le situazioni più disparate e soprattutto la sua maestria nel rendere vivi i personaggi, le loro storie. Tutto merito di quel profondo e magico processo di identificazione che l’autrice, ci confessa, riesce di volta in volta ad attuare quando si immerge nella scrittura. Un appuntamento dunque molto coinvolgente, purtroppo non valorizzato appieno per l’uso inadeguato dei microfoni.

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Written By

Originaria di Mantova, vive e lavora a Verona. Laureata in Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è poi specializzata in scrittura autobiografica con un corso triennale presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Arezzo). In continuità con questa formazione conduce da tempo laboratori di scrittura di sé, gruppi di lettura e conversazioni filosofiche nella città. Dal 2009 collabora con il giornale Verona In. corinna.paolo@tin.it

1 Comment

1 Comment

  1. Rosella Panozzo

    19/11/2012 at 18:01

    Leggendo GRAZIA LIVI

    La scrittura poetica e sapiente di Grazia Livi mi ha colpito molto.
    In particolare, leggendo “Da una stanza all’altra” e “Le lettere del mio nome” mi ha colpito la
    capacità della scrittrice di ricreare atmosfere, immagini,ma anche momenti decisivi, vere linee
    d’ombra, della vita delle autrici di cui racconta.
    Mi sono spesso domandata, leggendo, come sia riuscita a integrare, in maniera così convincente
    e avvincente, il dato biografico, documentato, con l’azzardo della fantasia, dell’intuizione.
    Nel corso dell’incontro che si è tenuto presso la Sala Farinati della Biblioteca comunale, il giorno
    13 novembre scorso, Grazia Livi ha parlato, a questo proposito, di ‘immedesimazione’
    Credo che questa straordinaria capacità empatica, questo sapersi calare nei pensieri e nelle
    emozioni delle donne di cui racconta, siano esse scrittrici o poetesse del calibro di Virginia Woolf,o Emily Dickinson, o di donne come Sonja Andreevna, la giovanissima e innocente moglie di Lev Tolstoj, sia uno dei grandi pregi della scrittura di Grazia Livi. Questo calarsi nel vissuto di altre donne, conosciute attraverso la loro parola scritta, non è mai un’operazione di testa, ed è questo che rende così viva ed emozionante la ricostruzione che ne fa l’Autrice.
    Una ricostruzione che non ha niente di cerebrale,appunto, ma piuttosto, credo sia il frutto del personale lavoro di scavo e di analisi che l’autrice ha saputo fare prima di tutto su se stessa e sulla realtà delle donne in generale. Forte di questa elaborazione personale, profonda e tenace, costata certamente fatica e sofferenza, Grazia Livi ha potuto e saputo calarsi nel centro vitale di altre donne e coglierne le discrasie, le cesure, le mancanze, e insieme, i punti di forza, la grandezza individuale, la consapevolezza del proprio valore e del proprio destino.
    E queste grandi donne di cui Grazia Livi racconta, balzano dalla pagina e ci vengono incontro, o
    meglio, noi andiamo incontro a loro, come fossero lì, davanti a noi, e potessimo raggiungerle con
    il nostro sguardo e la nostra parola.
    Questa magia, che è la magia della scrittura quando è chiara e potente, Grazia Livi ce la consegna
    tutta e noi non possiamo che leggerla ogni volta con tanta emozione.
    18 Nov 2012 Rosella Panozzo

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