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di Alice Castellani
L’Estate Teatrale Veronese si apre il 18 giugno con la grande musica di “Verona Jazz 2005”. Al Teatro Romano saranno presenti artisti di valore come Elvis Costello (18 giugno), Lino Patruno e Charlie Mariano con la sua Ensemble (20 giugno), Charlie Haden (22 giugno) e il piano solo di Abdullah Ibrahim (25 giugno); mentre all’Arena di Verona si esibirà il 26 luglio Paolo Conte, a concludere un ciclo all’insegna del grande jazz con la sua “Elegia”.
«Fino a quando ci saranno musicisti con la passione per l’improvvisazione e per la creazione di qualcosa che non c’è mai stato prima, la forma artistica del jazz potrà crescere e dare i suoi frutti» ha detto una volta il leggendario bassista nativo del Missouri Charlie Haden, vincitore di un Grammy Award per la Migliore Performance di Jazz Strumentale, Individuale o di Gruppo, con Pat Metheny per il loro “Beyond The Missouri Sky”.
La curiosità per la composizione musicale caratterizza in genere i musicisti jazz, è il caso anche di Elvis Costello, che a Verona suonerà con “The Imposters” ma di cui si ricordano le più svariate performance e partecipazioni in concerti di personaggi quali il pianista Steve Nieve, Burt Bacharach, The Brodsky Quartet, Paul McCartney, il mezzo-soprano svedese Anne Sofie Von Otter e la Charles Mingus Orchestra, a riflettere il suo interesse verso un ampio raggio di stili musicali, con il gusto dell’ironia e dell’intelligenza tipico del jazz-man.
La musica jazz non può mai venire partendo dall’idea di uno stile preconcetto, insegnano i maestri, è piuttosto come quando si cammina per la strada e si incontra una carrozzina con un bimbo dentro: lo si guarda e gli occhi s’incontrano, il bambino ci guarda e quel momento è come quando si suona il jazz, e come quando si ha la fortuna di ascoltarlo dal vivo in riva all’Adige, nelle sere d’estate.
Lino Patruno, che iniziò la sua carriera nelle prime jazz band sorte a Milano negli anni Cinquanta e che ha poi lavorato con grandi interpreti della storia del jazz, Bill Coleman solo per fare un nome, suonerà in accoppiata con Charlie (Carmine Ugo) Mariano, considerato uno dei più importanti suonatori di sax alto del mondo, la cui formidabile originalità qualche critico descrive come «Una brillante combinazione di autorità, virtuosismo e ispirazione». Giramondo per vocazione, anche Charlie Mariano ha saputo sviluppare un linguaggio personalissimo attraverso le più disparate esperienze musicali: dal bop alla “progressive music”, dal jazz-rock alla fusion, dalla musica etnica alla musica indiana.
Sarà poi la volta di Abdullah Ibrahim, geniale pianista sudafricano che da decenni ipnotizza migliaia di entusiasti a ogni suo concerto: un pilota, come lui stesso ama definirsi, che dirige i suoi passeggeri nei meandri più reconditi della propria mente, in posti dove di solito non osano andare. Nella sua musica i ritmi africani e jazz si miscelano a melodie senza tempo, creando ritmi forti ma scorrevoli in una dimensione di primordiale chillout.
E per finire alla grande Paolo Conte propone, questa volta nel grandioso scenario areniano, la sua “Elegia”, l’ultimo gioiello del cantautore astigiano dopo nove anni senza un disco di canzoni inedite. Una nuova suggestione con parole che vibrano e melodie che avvolgono. Con le nuove canzoni “Elegia” aprirà certamente interi universi, facendo scoprire storie e persone, incantando con quel magico modo di incrociare parole e musica, percorsi di vita e suoni, sempre ad altissimo livello artistico ed estetico, naturali quasi fossero un sogno nitido in cui perdersi e ritrovarsi grazie al timbro di una voce che nel canto ha il suo lascia passare oltre tutti i confini, all’esplorazione dell’umanità senza mai bassi compromessi con le mille banalità del nostro tempo.
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